Di fronte alla profonda crisi di fede che intacca la Chiesa, “solo chi ha un rapporto personale con Cristo manterrà la fede”.
In Europa, ad esempio nel nord, i cristiani sono sempre più pochi e soprattutto tiepidi. Le chiese vengono chiuse per mancanza di fedeli, molte vengono riconvertite nelle destinazioni più improbabili, da pub a cinema fino a esercizio commerciali di qualsiasi genere, anche di cattivo gusto.
Il crollo della fede in Europa e la fiducia del cardinale olandese
Si trova infatti scritto nell’Apocalisse (3, 15-16): “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”.
Di questa strada futuro necessaria per la chiesa e la fede cristiana ne è certo il cardinale olandese Willem Eijk, arcivescovo metropolita di Utrecht. In un libro-intervista pubblicato in Italia da Ares il religioso descrive in molti dettagli, alcuni terribili, il crollo verticale che ha intaccato la fede cristiana negli ultimi pochissimi anni.
Lo stravolgimento della società negli ultimi decenni
Nel giro di qualche decennio la società e la fede cristiana sono state entrambe stravolte. Dai comportamenti, le opinioni, le convinzioni, gli stili di vita, dettati anche dalla tecnologia, dall’economia, e dalle istituzioni. In Olanda in particolare la fede cattolico ha subito un vero e proprio tracollo, fino a diventare uno dei paesi più scristianizzati di tutta Europa.
Il libro del religioso è però un testo di speranza, che la si coglie già dal titolo, “Dio vive in Olanda”. Nel Paesi i cattolici sono più o meno, dati alla mano, 3,5 milioni su una popolazione totale di 17 milioni. Di questi, solo 150 mila vanno però a Messa la domenica.
La drammatica chiusura delle diocesi in Olanda
Per cui ogni giorno si assiste alla drammatica chiusura delle diverse diocesi, con le chiese riconvertite a pub, centri di svago, gelaterie, talvolta persino night-club. Situazioni come la chiesa di San Olaf ad Amsterdam, trasformata in un “camping ristorante”, lasciando quindi grande amarezza e tristezza.
Quindi non sorprende il punto di partenza della riflessione del religioso, dal Vangelo di Luca: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Luca 18, 8). La società infatti è sempre più individualista, materialista, auto-referenziale. La fede è uscita dagli orizzonti umani, è diventata difficile da comprendere, come se fosse astratta e non intimamente legata alla vita concreta delle persone e al senso ultimo e unico delle esistenze umane.
La denuncia del card. Eijk: oggi la società è intollerante alla fede
Il cardinale Eijk spiega addirittura che si è arrivati ad essere “intolleranti” verso qualsiasi essere che “trascenda” la società. Che sia “la famiglia, lo Stato, la Chiesa o Dio”. Se la Chiesa infatti, dopo il Concilio Vaticano II, doveva aprirsi alla società, dall’altro lato è stata la seconda a chiudersi alla prima. Cancellandola dalla vita pubblica e smettendo non solo di viverla ma anche di comprenderla.
Tutto ciò ha dato origine alla profonda crisi che la Chiesa oggi sta vivendo, almeno nel Vecchio continente. Perché se si allarga lo sguardo, a livello globale i cristiani aumentano in particolare in quei paesi che non hanno alcun tipo di cultura e tradizione cristiana nel loro dna, ma che lo stanno costruendo mattoncino dopo mattoncino, a piccoli passi.
La crisi di fede in Europa riguarda purtroppo anche i religiosi
La crisi di fede in Europa però, purtroppo, non riguarda solo i fedeli ma anche i religiosi stessi. “La Chiesa poi è caduta in una delle più profonde crisi di fede della sua storia e non si trova oggi nella posizione migliore per trasmettere la fede alla società. Molti laici e molti pastori sono confusi riguardo ai contenuti della fede.
Solo dopo aver messo in ordine la propria casa, la Chiesa sarà di nuovo davvero capace di evangelizzare il mondo”, scrive il cardinale nella prefazione del libro pubblicata in Italia dal blog di Sandro Magister.
La Chiesa è di Cristo per questo gli inferi non prevarranno
Che tuttavia vede, infine, una nota positiva che permette di affrontare il futuro con serenità e ottimismo. E con la certezza che la fede non scomparirà ma crescerà più forte. Per la ragione che, come è scritto nel Vangelo di Matteo, le forze del male non prevarranno, in quanto la Chiesa non è guidata dalle decisioni umane ma dalla forza del Salvatore Gesù Cristo.
“E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»” (Matteo 16,18-19).
Le parole di Benedetto XVI e la fine dei cattolici “progressisti”
Per cui il cardinale è certo che la Chiesa rinascerà, ricordando le parole di Benedetto XVI, da piccoli gruppi di fedeli, “che credono, che pregano, che hanno un rapporto personale con Cristo”. “Penso che avverrà in molte parti del mondo quello che è già avvenuto da noi in Olanda. C’è stato un risanamento silenzioso tramite il ricambio delle generazioni”, ha affermato ancora il cardinale.
“Perché chi rimarrà alla fine nella Chiesa? I preti e i laici del ’68, di quegli anni di sbandamento, con idee ultraprogressiste, non ci sono quasi più. In Olanda sono rimasti coloro che credono, che pregano, che hanno un rapporto personale con Cristo»”.
Giovanni Bernardi