Nel mezzo della pandemia, in Europa la voce delle conferenze episcopali si alza contro le istituzioni del Vecchio Continente. Sullo sfondo, un bisogno imperante.
Il messaggio dei vescovi a un’Europa sempre più “stanca”, come l’ha definita il Papa nel suo storico discorso a Bruxelles, e scristianizzata, è “un messaggio di speranza e un appello alla solidarietà”. La domanda che quindi tutti devono necessariamente porsi, e in particolare i membri delle istituzioni europee, è ben chiara. Chi ci ha insegnato quei valori tanto sbandierati? Chi è la fonte della vera pace e del vero progresso sociale e umano?
Il punto centrale del richiamo dei vescovi, infatti, è implicito, che sia il bisogno di ritornare a Cristo per poter ritrovare le proprie radici e guardare con speranza al futuro. Senza di Lui, infatti, nulla è possibile. I vescovi hanno infatti ribadito l’impegno della Chiesa cattolica “per la costruzione dell’Europa, che ha portato pace e prosperità al nostro continente, e ai suoi valori fondanti di solidarietà, libertà, inviolabilità della dignità umana, democrazia, stato di diritto, uguaglianza, e difesa e promozione dei diritti umani”.
Ma questi diritti umani perdono valore e consistenza se non sono radicati in Qualcuno che dia loro una dimensione vera, autentica, e un’orizzonte di Salvezza. Quel Qualcuno è Gesù, il Salvatore. L’Europa, nonostante le guerre intestine che hanno attraversato i secoli, l’individualismo, l’egoismo, l’illuminismo, si fonda proprio su di Lui e sulla storia cristiana che ne deriva.
Senza Gesù, infatti, non c’è futuro. Perché Lui è la Via da seguire per una società fondata sulla vera pace e sulla reale prosperità. Un progresso cioè che includa tutti e che soprattutto porti in grembo l’orizzonte ultimo dell’esistenza umana, la Salvezza eterna. Ogni progetto materialista è destinato infatti a finire nella caducità e nell’irrilevanza, a cadere cioè nel vuoto come ogni cosa di questa terra.
Nel Vangelo è infatti scritto: “Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi” (Marco 8,36-38).
La missiva dei vescovi europei è firmata dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, e di tutti i leader degli episcopati dei Paesi Ue. Questa arriva dopo la Lettera di Papa Francesco per i 40 anni della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea.
Il futuro dell’Ue, spiegano ancora i vescovi, “non dipende solo dall’economia e dalle finanze, ma anche da uno spirito comune e da una nuova mentalità”. Secondo i vescovi europei è infatti “il momento infatti di ripensare e ristrutturare l’attuale modello di globalizzazione, per garantire il rispetto dell’ambiente, l’apertura alla vita, l’attenzione alla famiglia, l’uguaglianza sociale, la dignità dei lavoratori e i diritti delle generazioni future”.
In tutto ciò, è inoltre di fondamentale importanza il mantenimento della piena libertà religiosa in ogni Paese. Libertà, purtroppo, spesso messa in crisi in molteplici maniere. Dall’impedimento inaccettabile delle celebrazioni liturgiche da parte dei governi, nell’ambito dei piani di contrasto alla pandemia, agli attacchi sempre più frequenti ai cristiani, alle chiese e ai simboli della fede in tutta Europa.
“Un elemento cruciale per la Chiesa in tanti Stati Membri durante la pandemia è quello del rispetto per la libertà di religione dei credenti, in particolare la libertà di riunirsi per esercitare la propria libertà di culto, nel pieno rispetto delle esigenze sanitarie”, tuonano infatti i vescovi europei.
C’è quindi bisogno di reagire, di costruire una società più giusta che sia capace di ritornare ai valori fondamentali, alla legge del Signore che ci mostra il cammino per la Vita eterna. Come infatti ha invitato a fare Papa Francesco, nell’appello lanciato la Domenica di Pasqua all’Europa nel suo messaggio Urbi et Orbi, è necessario invocare il Signore affinché “ci accompagni nel nostro pellegrinaggio verso un mondo migliore!”.
Giovanni Bernardi
“Donami la tua protezione”. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo questa grazia alla…
L'acqua benedetta è uno strumento di fede che ha un grandissimo rilievo. Essa viene riposta…
La statua del Cristo più grande del mondo è un progetto in piedi già da…
La Madonna della Comuna appare a una bambina, e dona a lei e a tutto…
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…