L’immagine della Madonna di Kazan fu restituita da San Giovanni Paolo II poco prima di morire: ieri la consacrazione della nuova Chiesa.
Un momento di altissimo valore ecumenico. Così è stato, nella mattinata di ieri la consacrazione della cattedrale ortodossa della Madonna di Kazan.
La cerimonia è stata presieduta dal patriarca di Mosca, Kirill, con la partecipazione di oltre 7000 fedeli. Un numero altissimo, in considerazione della pandemia e delle restrizioni attuali.
Per ragioni precauzionali, all’interno della cattedrale sono state ammesse non più di 300 persone. Le rimanenti si sono sistemate all’esterno e hanno seguito la messa dai maxischermi.
La consacrazione è avvenuta per adempiere ad una promessa fatta lo scorso anno da Kirill al metropolita di Kazan, Feofan, scomparso nel dicembre 2020. Il successore di Feofan, il metropolita Kirill e il suo predecessore Anastasij hanno concelebrato la messa di consacrazione, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio augurale.
Da parte sua, il presidente del Tatarstan (lo stato di cui Kazan è capitale) ha investito tre miliardi di rubli (circa 40 milioni di euro) per il restauro della cattedrale.
“Oggi consacriamo la cattedrale costruita sul luogo in cui fu rinvenuta la miracolosa icona conosciuta in tutto il mondo come la Madonna di Kazan”, ha affermato Kiril nell’omelia.
Il patriarca ha anche sottolineato la grande partecipazione anche economica del popolo alla consacrazione e alla restaurazione.
“In un luogo che sembrava ostile alla fede ortodossa – ha proseguito Kirill – è sorto questo monumento allo spirito, al coraggio e alla fede del nostro popolo”.
La cattedrale originaria di Kazan fu fatta demolire da Stalin nel 1932. Oltre settant’anni dopo, nel 2004, San Giovanni Paolo II restituiva agli ortodossi russi l’icona della Madonna di Kazan, ricevuta in dono dai cattolici americani durante la visita pastorale negli USA del 1993.
Per nove anni, Wojtyla aveva pregato davanti all’icona nella sua cappella personale, poi, poco tempo prima della morte, si sentì chiamato a restituirla, nel segno di un’amicizia ecumenica catto-ortodossa. Essendo ormai gravemente malato, il papa polacco non poté restituire l’icona di persona, come avrebbe voluto.
La storia della chiesa di Kazan è lunga e tormentata. Fatta costruire nel 1579 dallo zar Ivan il Terribile, fu elevata a cattedrale soltanto nel 1808. L’attuale icona mariana, copia dell’originale, andata perduta secoli fa, è stata ricollocata nell’angolo dove era rimasta fino agli anni sovietici.
Fatta chiudere dopo la rivoluzione del 1917, la cattedrale fu riadibita dai bolscevichi a fabbrica di tabacco, mentre dopo la demolizione del 1932, al suo posto vi fu edificato un cinema. La posa della prima pietra della nuova cattedrale è avvenuta nel 2016, ad opera del patriarca Kirill di Mosca. [L.M.]
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