La notizia della decisione inaspettata del Vescovo anglicano spiazza tutti i membri della sua comunità e si diffonde in tutto il mondo. L’uomo ha spiegato che la ragione di questa sua scelta è ben precisa.
Si parlava infatti di lui come del possibile nuovo arcivescovo di Canterbury, essendo di fatto uno degli uomini più in vista della Chiesa Anglicana.
Michael Nazir-Ali era vescovo anglicano di di Rochester in Inghilterra, e tutti lo hanno visto in passato come in prima fila per diventare il Primate Anglicano.
La scelta che ha spiazzato tutti
A un certo punto della sua vita ha però scelto di diventare prete cattolico. Così è accaduto che l’arcivescovo di Westminster lo ha ordinato sacerdote, nella chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione e San Gregorio, a WarwickStreet. Una scelta giunta anche a un’età molto avanzata, 72 anni, e quindi anche per questo assolutamente inaspettata.
La procedura che ha permesso questo passaggio alla Chiesa cattolica è stata quella prevista dall’Anglicanorum Coetibus di Benedetto XVI, il cui scopo è proprio quello di permettere il passaggio di gruppi di sacerdoti dalla Comunione Anglicana alla Chiesa Cattolica. Da quel giorno l’ex vescovo anglicano di Rochester è entrato nell’Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham.
Nazir-Ali è nato in Pakistan, a Karachi, nel 1949, da una famiglia di radici cristiane e musulmane. Ha sempre studiato in scuole cattoliche e possiede una doppia cittadinanza britannica e pakistana. Dopo essere diventato sacerdote anglicano nel 1976 fu il primo vescovo di Raiwind, nel West Punjab, e poi nel 1994 vescovo di Rochester.
Chi è Michael Nazir-Ali
Nazir-Ali è sposato, perché la Chiesa anglicana lo permette, ha due bambini ed è anche Membro della Camera dei Lord inglese dal 1999. Nel 2002 sembrava destinato a succedere al dimissionario arcivescovo Carey.
La ragione per cui ha scelto di diventare sacerdote cattolico è stata molto chiara. E ha a che fare con due caratteristiche, a suo avviso, della Chiesa cattolica: “la sua coesione e la sua missione”. La conferenza stampa della sua ordinazione era molto attesa, e le sue parole, legate anche alle ragioni della sua scelta, colpirono tanti nel proprio cuore.
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“Prima di tutto, volevo appartenere ad una Chiesa dove le decisioni che colpiscono tutti sono efficaci davvero in tutta la Chiesa”, ha spiegato. Poi, la seconda ragione era quella legata al desiderio di stare in un luogo dove “c’era un chiaro corpo di insegnamento cui appellarsi quando è necessario farlo”.
Perché ha scelto la Chiesa cattolica
Per questo, ha spiegato il religioso, “sono entusiasta delle opportunità che l’adesione all’Ordinariato comporterà: difendere i diritti umani e aiutare milioni di cristiani che soffrono e tanti altri nel mondo. La Chiesa cattolica è un’organizzazione globale veramente unita, che infonde forza”.
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“Forse a 72 anni sarebbe stato più facile rimanere dov’ero: agire dall’interno per cambiare le cose che mi stanno tanto a cuore. Dovete credermi, ho provato, ma non sono riuscito”, è stata la sua considerazione, da cui molti dei presenti partivano nell’assistere alla cerimonia. Però di fatto le sue intenzioni erano molto chiare. “Ora potrò difendere i diritti umani e aiutare milioni di cristiani che soffrono e tanti altri nel mondo”.