Il chirurgo plastico pluri-specializzato, dottor Fabio Massimo Abenavoli, è un professionista stimato che svolge con grande passione il suo lavoro. E’ riuscito ad entrare nel cuore dei bambini di tutto il mondo per i suoi super poteri: dona loro una nuova vita e un nuovo sorriso.
Ma chi è il dottor Abenavoli che dedica la propria vita al prossimo?
Non è semplicemente un chirurgo, ma un uomo che viene ricordato perché gira per il mondo occupandosi di volontariato nei confronti di quei bambini che potrebbero non avere un futuro. Sul suo sito https://informaestetica.it puoi scoprire chi è il chirurgo di Roma che dona un sorriso ai bambini meno fortunati di questo mondo e come svolge la sua missione.
Sempre dal sito informaestetica.it è possibile leggere il suo curriculum: Abenavoli si laurea in medicina con 110 e lode con specializzazione in Chirurgia addominale a Roma. Quindi accede alla scuola di specializzazione in Chirurgia plastica conseguendo dopo 3 anni il titolo. Ma la sua formazione non si ferma quì, studia ancora Otorinolaringoiatria e MaxilloFacciale.
Non ha molto tempo ma adora la corsa e si allena ogni volta che può, partecipando a numerose maratone agonistiche.
Tra le sue specializzazioni, dopo 19 anni in Ospedale e tantissimi viaggi come volontario nelle zone più emarginate del mondo, interessate da spietate guerre, ha deciso di lasciare tutto e aprire un suo studio privato di chirurgia plastica, anche per avere la possibilità di seguire meglio la sua missione. Per questo motivo il dottor Fabio Abenavoli ha fondato la Ong Emergenza Sorrisi.
La fondazione si occupa di donare un sorriso ai bambini, che potranno essere operati – di norma in loco – a seguito di problemi riscontrati dalla nascita come il labbro leporino, tumori importanti o lesioni/traumi dovuti alle mine antiuomo e ancora bombe che colpiscono loro nelle zone di guerra.
Il dottor Abenavoli non è da solo, il suo team si avvale di professionisti del settore che donano il loro sapere e il loro tempo per raggiungere i vari obiettivi, ogni anno. Sono in tutto 375 persone che vengono costantemente aggiornati e che si dividono tra medici e infermieri volontari che operano senza sosta: sino ad oggi hanno ritrovato il sorriso ben 4.863 bambini.
Un medico che ha fatto del suo lavoro una passione, un obiettivo e un traguardo, non curante della paura, delle malattie che nei posti dove opera sono all’ordine del giorno. Basta pensare alle bombe che cadono vicino ai luoghi adibiti per operare i bambini.
Il Presidente di Emergenza Sorrisi organizza – da 18 anni oramai – cure in 18 Paesi nel mondo che non possono permettersi cure e non hanno gli strumenti necessari per i piccoli che hanno differenti patologie o sofferenze.
Una caratteristica di questo medico è la sua fede in Dio, alla quale si affida da sempre come insegnamento di sua madre. Pregare significa per lui ringraziare per tutti i progetti che vengono approvati e per tutte le operazioni che vanno a buon fine: ogni giorno è un dono da non sprecare, un motto che il medico non dimentica mai.
Emergenza Sorrisi si occupa di queste operazioni oramai da tanti anni e nel tempo la specializzazione sta raggiungendo livelli sempre più professionali. Le missioni vengono preparate con cura è c’è un iter da seguire per far si che tutto vada per il meglio. In ordine ci sono:
“La missione è la parte più facile, il difficile è organizzarla. Ma è grazie alle donazioni delle persone che tutto questo diventa possibile”
Il Dottor Abenavoli è stato recentemente intervistato su La7 per Agorà, raccontando non solo della sua Ong e dei bambini ma anche di una sua piccola parentesi privata.
Il medico sottolinea di non sentire la stanchezza, proprio perché ha il privilegio di poter dedicarsi ad un bambino e ha la piena fiducia della famiglia:
“Ogni volta mi emoziono, bello vedere lo sguardo di una mamma quando il suo bambino esce dalla sala operatoria”
Conferma che le zone di guerra siano difficili e impervie, ma che salvare questi bambini dia una spinta così forte da dimenticare in parte la paura. Il ritorno in Italia però porta sempre dietro il ricordo di quelle zone:
“Mi riprendo dopo settimane, ogni volta”
Ma c’è anche una parentesi personale che lo ha spinto ancora di più a voler ridare il sorriso a tutti i bambini che hanno difficoltà. Nel 2014 il suo primogenito Goffredo Maria è stato colpito da una malattia non curabile e sino all’ultimo, insieme alla moglie, hanno combattuto e pregato per lui:
“Voglio credere che oggi sia un angelo”
Un medico che ha salvato tantissime vite e che tutti i giorni riceve foto, ringraziamenti e il percorso che questi bambini fanno grazie al suo intervento e quello dello staff di Emergenza Sorrisi.
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