“Avevo sete, ma non i soldi”, sembra una frase molto simile a quella del Vangelo, del brano in cui si dice che, ogni volta che si fa un’opera di carità ad uno qualsiasi dei nostri fratelli, è come se l’avessimo fatta a Gesù Cristo stesso.
Se pensiamo che oggi le persone che patiscono stenti, fame o sete, siano relegati solo nel cosi detto terzo mondo (e non si capisce perché la cosa ancora non si riesca a risolvere), ci sbagliamo enormemente.
La crisi economica, infatti, ha portato alla disperazione anche tante famiglie italiane, che davvero non sanno più come sfamare i propri figli.
La cronaca, purtroppo, ce ne presenta spesso il conto e racconta fatti molto incresciosi, in cui si denuncia la situazione lavorativa del momento, come diretta responsabile degli eventi, e con essa chi ha permesso che si verificassero.
Forse anche ognuno di noi ne è responsabile, ogni volta che permette a leggi e legislatori inopportuni di governare la Nazione.
Qualche settimana fa, circolava su Facebook un post, in inglese, che diceva: “In Italia, se qualcuno ruba per fame, non viene condannato.”.
Conseguentemente, un mio amico indiano, stupefatto dalla notizia, me ne chiedeva ragione.
In quel momento –devo dire la verità– ho pensato che, se fosse stato vero, mi sarei sentita fiera del mio Paese.
Ed in effetti, prima di rispondere al mio amico, mi sono accertata dei fatti, trovando, in realtà, una serie di notizie su forze dell’ordine e giudici che, effettivamente, hanno agito col cuore.
Ad esempio, a Novara, qualche mese fa, in un supermercato, un disoccupato di 55 anni ha rubato tre succhi di frutta!
All’arrivo dei Carabinieri sul posto, il furto corrispondeva 1 euro e 10 centesimi. A quel punto, questi hanno deciso di pagare per il ladro e di non arrestare il povero assetato.
L’uomo era, a dir poco, mortificato ed ha spiegato di avere avuto sete, ma nemmeno un soldo in tasca per comprarsi da bere.
I Carabinieri, poi, gli hanno anche offerto la colazione.
A Polla, in provincia di Salerno, invece, a subire un’umiliazione simile è stato un pensionato, tra l’altro malato, che era stato sorpreso a rubare pasta e passata di pomodoro.
Anche in quel caso, i Carabinieri intervenuti hanno pagato il conto.
Ma ad essere in difficoltà sono anche le giovani coppie, come quella di Terzigno, nel napoletano, che, da poco genitori, sono stati colti sul fatto, mentre rubavano omogeneizzati, biberon e pannolini. Il titolare del negozio li ha denunciati, ma la Polizia, poi, li ha presto scagionati, lasciandoli tornare a casa dal loro figlioletto.
A Genova un senza tetto ha rubato wurstel e formaggio, per un totale di 4 euro.
Il suo caso era arrivato, addirittura, davanti al giudice, che ha espresso la seguente sentenza: “La condizione dell’imputato e le circostanze in cui è avvenuto il furto dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata e imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità.”.
E, per una necessità del genere, nessuno andrebbe condannato, ma chiunque dovrebbe essere aiutato, per non trovarsi mai più in una situazione così disperatamente disumana!