Sono passati due anni dall’approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni civili e dato il cambio di redini al ministero della Famiglia, che vede adesso il ministro Fontana con un’idea antitetica a quella di chi lo ha preceduto, è forse arrivato il momento di fare un bilancio della riforma. Il timore, infatti, è che Fontana, deciso riportare in alto i valori della famiglia tradizionale, possa smontare i privilegi concessi alle coppie omosessuali dalla legge sulle Unioni Civili, per questo le dichiarazioni del neo ministro durante l’insediamento: “Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà”, a cui ha aggiunto che le famiglie arcobaleno per la legge non esistono al momento, hanno generato non poche polemiche negli ambienti di sinistra e all’interno della comunità Lgbt che ha definito quelle di Fontana “Parole razziste, omofobe e imbarazzanti”.
I numeri delle Unioni Civili e il programma del ministro Fontana
In realtà le famiglie arcobaleno non devono preoccuparsi, lo stesso ministro Fontana ha dichiarato che nel programma di governo non si fa riferimento alla questione Unioni Civili: “Nel programma che è stato steso con i 5 Stelle non si sono, volutamente, toccati i temi etici. E io rispetterò quel programma. Quindi le varie realtà omosessuali, Lgtb, eccetera non si devono preoccupare”. Nei prossimi anni il suo lavoro principale sarà quello di applicare delle misure demografiche utili a far crescere la percentuale di natalità e aumentare il servizio d’informazione nei consultori per dissuadere le ragazza dal praticare l’aborto. Fontana si è anche detto favorevole a proporre una legge sull’abolizione dell’aborto, ma di essere certo che non ci siano i numeri perché passi in parlamento, lasciando intendere che probabilmente non verrà nemmeno proposta.
Insomma i numeri delle unioni civili continueranno a crescere nei prossimi anni, per il momento si tratta di percentuali abbastanza esigue (8 mila unioni in 2 anni), ma in questo modo è tutelato il desiderio (diritto) delle coppie omosessuali di vedere riconosciuta la loro unione a livello legale.
Luca Scapatello