Nel corso dell’omelia nell’aula Paolo VI di stamane, papa Francesco ha ricordato lo sterminio della famiglia Ulma ad opera dei nazisti per aver protetto degli ebrei.
Nel corso dell’omelia mattutina nell’aula Paolo VI, papa Francesco ha voluto omaggiare la delegazione polacca di pellegrini presente, stringendosi in preghiera con loro nel ricordo della coraggiosa famiglia Ulma. Il Santo Padre ha anche annunciato anche in questi giorni verrà aperta una mostra a loro dedicata presso la Pontificia Università Urbaniana e, dopo aver spiegato di essere venuto a conoscenza del loro atto di eroismo solamente nel 2016, ha dichiarato che il loro gesto dovrà essere di esempio per tutti di come si serve Dio.
La storia della Famiglia Ulma: il brutale stermino nazista
In base a quanto riportato su ‘Vatican News‘ Joseph Ulma e la moglie Wiktoria Niemczak abitavano in piccolo villaggio agricolo di nome Markowa, in Polonia. Joseph era un esperto e stimato viticoltore e apicoltore e la sua famiglia viveva dei frutti della terra e della parola di Dio, nutrimento sufficiente a farla crescere in serenità e prosperità. Nel 1944, anno della soluzione finale, la coppia aveva già 7 figli ed un ottavo cresceva nel grembo della donna.
Quando gli occupanti nazisti cominciarono a girare per i paesi in cerca di ebrei, gli Ulma si trovarono di fronte ad una famiglia di ebrei in cerca di riparo, come loro erano molto numerosi (8 in tutto), ma ciò nonostante si strinsero e li nascosero nella loro abitazione. Una spia nazista scoprì il loro nobile gesto e lo denunciò alle SS, la mattina dopo un plotone d’esecuzione giunse alla loro porta, fece uscire gli ebrei e li uccise, quindi trucido la coppia poco fuori la porta di casa ed infine sparò ai 7 bambini di fronte a tutto il villaggio come monito. Solo dopo la caduta del regime sovietico venne riconosciuto l’atto di eroismo di questa famiglia e nel 2003 cominciò anche il processo di beatificazione.
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Luca Scapatello