A tutti nella vita sarà capitato di domandarsi il perché Dio ascolti le preghiere di alcuni e tralasci quelle di altri. La risposta a questa comune domanda l’abbiamo trovata in un articolo scritto da Mary Adamson, giornalista americana che ha vissuto sulla propria pelle la stessa sensazione di abbandono che ci porta a chiederci perché Dio ci ignori.
La disamina di questo processo parte dall’osservazione di una vera credente: Mary ci dice che quando era ragazza aveva un’amica molto credente (lei invece era atea), osservandola si rendeva conto che lei si abbandonava completamente a Dio, che loro due avevano un rapporto di amicizia e che quotidianamente le sue richieste erano accolte dal Signore.
Questo fatto le ha fatto sorgere il dubbio che forse il segreto della sua amica altro non era che il rapporto che lei aveva instaurato con Dio. Lei chiedeva umilmente perdono per i suoi peccati, il suo pentimento sincero le permetteva di ottenerlo e questo fondava la base di un rapporto di reciproco rispetto ed ascolto. La convinzione di questo principio base porta Mary a concludere che le preghiere delle persone non vengono ascoltate perché: “Quello che la gente forse ignora è come ricevere il perdono dei peccati e come ottenere l’amicizia di Dio, in modo tale da essere da Lui ascoltati. Questa è la base, affinché Dio ascolti le preghiere”.
Il rapporto sincero con Dio è fondante non si può pretendere di essere ascoltati finché Lui non sente che voi siete figli suoi. Nello stesso momento in cui Lui si accorge di avere un posto dentro di voi, nel momento in cui sente l’appartenenza, Lui comincia ad ascoltare. D’altronde aggiunge la giornalista è lo stesso Gesù che lo dice, basta leggere il Vangelo secondo Giovanni (10:14, 27-28) in cui l’apostolo trascrive queste parole: “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano”.
Compreso questo, se affidiamo la nostra vita a Dio, se seguiamo i suoi insegnamenti e li facciamo diventare il codice della nostra vita ci è permesso di chiedere tutto. Sta di fatto che non tutte le preghiere possono essere esaudite secondo il nostro volere e le tempistiche che ci attendiamo, un evento per quanto doloroso, per quanto iniquo non vuole per forza significare che Dio ci sta ignorando, ma che nel suo disegno divino è parte di qualcosa di più grande che avrà compimento in un futuro prossimo. L’errore di fondo di chi cerca questo tipo di risposta è che ha l’arroganza di comprendere il volere di Dio e l’unico modo di evitarlo e di continuare a credere anche nei momenti di maggiore difficoltà. Per dare prova di queste sue parole, Mary cita alcuni salmi ed alcuni passi della Bibbia di cui vi riportiamo solo quello che ci sembra più significativo: “Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”.
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