In pochi conoscono l’esistenza delle fonti d’acqua di Fatima, ora dimenticate, a cui sono legate guarigioni inspiegabili.
Sul luogo delle apparizioni di Fatima non sgorgò esattamente una fonte d’acqua, come avvenne a Lourdes.
Dunque si creò il problema della mancanza d’acqua per i pellegrini che si recavano a Cova da Iria. La composizione del territorio, calcareo e poroso, non veniva in aiuto, perché incapace di trattenere l’umidità.
Il problema si evinceva anche dal fatto che gli abitanti di Fatima erano costretti a raccogliere l’acqua piovana in delle cisterne tramite le grondaie.
Dunque in che modo si sarebbero potuti riunire centinaia di migliaia di pellegrini in un luogo senz’acqua? Tra l’altro, per costruzioni progettate si era già alle prese col bisogno di grandi risorse idriche: sembrava impossibile trovarne ancora.
Senonché intervenne la Provvidenza. Il 13 novembre 1921, dopo la prima Messa celebrata nella piccola cappella commemorativa delle apparizioni, il vescovo di Leiria decise di esplorare il suolo, ordinando di scavare un pozzo nel luogo dell’apparizione della Madonna ai tre pastorelli, avvenuta il 13 maggio.
L’idea venne derisa e mal vista dai contadini del posto, che conoscevano il terreno e ritenevano quindi l’impresa un inutile spreco di denaro. Obbedendo però all’ordine del vescovo, gli operai aprirono una piccola buca e, con grande sorpresa, videro sgorgare acqua in abbondanza.
“Io non so come spiegare il caso – affermava sorpreso un contadino – Nessuno qui poteva immaginare una vena d’acqua. Certamente è stato un miracolo del Cielo, oppure del Signor Vescovo”.
Successivamente, dato che l’acqua non era sufficiente, su incarico del vescovo vennero fatti scavare altri due pozzi poco distanti dal primo, anch’essi zampillanti d’acqua.
L’acqua delle varie fonti confluiva in una cisterna di cemento armato, costruita alla base del monumento al Sacro Cuore di Gesù. I seguenti lavori hanno purtroppo deturpato la fonte miracolosa, fino a far quasi scomparire il suo ricordo.
Dai racconti dell’epoca si evince che avesse forma circolare, con tanti rubinetti quanti i misteri del rosario. C’era inoltre il progetto di costruire varie piscine, come a Lourdes, cosicché i pellegrini potessero farvi il bagno, ma il progetto fu abbandonato in seguito ai successivi lavori.
Moltissimi i casi di guarigioni miracolose che si attribuirono alle acque della fonte di Fatima, avvenute mediante l’uso o l’applicazione dell’acqua. Una tra esse è in particolare rimasta degna di nota.
Accadde che Joaquim Duarte Oliveira, di Lisbona, fu colpito dal cancro ed era a letto da oramai otto anni. Nonostante avesse fatto tutte le cure presso i più affermati specialisti portoghesi, tutto era stato vano. Nell’ottobre 1927, la moglie come ultima speranza si affidò a Nostra Signore di Fatima, alla quale fece un voto mentre somministrava un po’ dell’acqua proveniente proprio dalla fonte rinvenuta, nel punto dove la Vergine apparve ai pastorelli.
Sul letto del marito lasciò un numero de La Voce di Fatima, dove si narrava di una guarigione prodigiosa. Joaquim, spinto da una particolare curiosità iniziò a leggere il giornale. Mentre leggeva sentiva crescere in lui la fede di poter essere guarito dalla Vergine, e in maniera inaspettata cominciò a pregare la Madonna affinché guarisse anche lui.
In quel momento ecco che si sentì totalmente pervaso da una forza che lo stava trasformando, guarendo. Il giorno dopo Joaquim riprese a vivere una vita normale, e un mese dopo si recava dalla Vergine a Fatima per ringraziarla dell’immensa grazia ricevuta.
Elisa Pallotta
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