L’origine di questa devozione riporta a un miracolo che riguarda quanto accade a tre bambini che stanno giocando in una piazzetta. I ragazzi sono Cesare, Antonio ed il fratello Giovanni Angelo, di dieci anni, sordomuto dalla nascita.
La Madonna dei Miracoli di Corbetta è all’origine di un fatto a dir poco unico nella storia delle apparizioni mariane, che lascia i tre bimbi letteralmente sconvolti.
Sulla facciata della chiesetta di San Nicola vi è dipinta una bell’immagine della Madonna, seduta in trono, con in grembo il Bambino Gesù. Mentre i bambini, sereni e spensierati come accade per tutti i bimbi della loro età, stanno divertendosi tra loro, si avverte all’improvviso un grido.
“Il Bambino! La Madonna!”. Il gioco di tutti si interrompe, attirando l’attenzione collettiva. E’ Giovanni ad accorgersi per primo del fatto, a dir poco incredibile, che Gesù Bambino è sceso sulla piazza a giocare con loro.
La meraviglia di Giovanni si trasforma in un urlo di gioia, e in quel momento riacquista l’uso della parola. Gesù ha lasciato il quadro ed è sceso in piazza per osservare, compiaciuto, i tre ragazzi giocare. Persino la Madonna, sorpresa, si è accorta della fuga del Bambino ed è scesa anche lei sulla piazza a riprenderlo, come una buona mamma.
I ragazzi cadono letteralmente in uno stupore totale, lasciano il gioco e corrono a raccontare il fatto ai genitori. La notizia si diffonde a tutto il Paese in un batter d’occhio. Tuttavia, quella che sembra una vera e propria fantasia dei ragazzi ha dalla sua parte una prova inconfutabile. Il giovane, che prima è muto e sordo, ora parla speditamente.
Si tratta del primo miracolo di una lunga serie. Solamente negli ottanta giorni che seguono questo fatto miracoloso se ne contano almeno una cinquantina. Di alcuni di questi si ricordano anche i nomi dei miracolati.
Non a caso, da allora la Madonna di Corbetta prende il nome di “Madonna dei miracoli”. Nell’anno successivo, 1556, il Capitolo dei Canonici decide la costruzione di un Santuario, per accogliere i numerosi pellegrini e per proteggere il dipinto esposto alle intemperie. Viene anche nominata una commissione che ne segua i lavori, che però procedono a rilento a causa del fatto che quelli sono anni a dir poco calamitosi.
Ci fu infatti presto l’arrivo della terribile pestilenza ricordata dal Manzoni ne “I promessi Sposi”, contornata dalle numerose guerre d’invasione. Nel 1560, tuttavia, la Curia Romana inizia il processo per l’esame sull’autenticità dell’Apparizione. Solamente nel 1562, su richiesta del giovane Cardinale San Carlo Borromeo, il Papa Pio IV concede l’indulgenza plenaria in forma di Giubileo. Da lì in poi nota come il famoso “Perdono di Corbetta”.
O Vergine santissima,
operatrice amorosa di tanti miracoli,
che dall’immagine
dipinta sulla porta della chiesa,
scendesti mirabilmente nella piazza
per riprendere il tuo Bambino,
dopo aver sorriso ai giochi di alcuni fanciulli
e reso l’udito e la parola ad uno di essi,
scendi ancora col tuo gran cuore in mezzo
alle nostre popolazioni,
alle nostre case, ai nostri stabilimenti,
alle nostre campagne.
Guarda, o Madre nostra pietosissima,
quanti ti amano: benedicili;
quanti soffrono nell’anima e nel corpo:
consolali e guariscili;
quanti ti invocano: esaudiscili.
Ma soprattutto, o Vergine dei miracoli,
ti preghiamo di convertire noi per primi,
e poi tante anime lontane e a noi care,
che sono divenute sorde e mute
alla voce del Signore. Amen.
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