Ogni mese dell’anno è associato ad una ricorrenza particolare per la Chiesa: febbraio è il mese dello Spirito Santo. Ecco chi è questo “sconosciuto”.
Il mese di febbraio si dedica allo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità. La Chiesa lo ricorda nel giorno della Pentecoste, quando discese sugli Apostoli e Maria Santissima riuniti nel Cenacolo e li riempì di forza e di luce.
Inoltre Febbraio è anche il mese della Sacra Famiglia, la famiglia per eccezione composta da Gesù, Giuseppe e Maria. Non è un caso che entrambi vengano ricordati insieme: Gesù fu concepito proprio per opera dello Spirito Santo, che è la fonte dell’amore, della gioia e della pace.
Lo Spirito Santo è l’amore di Dio che discende su ogni discepolo di Cristo, abitando in ogni anima aperta alla Sua grazia e permettendoci a nostra volta di amare. Ci rende figli di Dio nel Battesimo, riconfermandoci nella fede nella Cresima che rimanda alla Pentecoste, ed è la forza di Dio, appunto il suo Spirito che ci è sempre vicino. È la presenza di Dio che ci è stata donata per sempre da Gesù che ci è vicino nei Sacramenti e nella preghiera.
Lo Spirito Santo è allo stesso tempo l’amore di Dio che ci unisce al Padre e tra noi, il nostro Consolatore, e lo Spirito di Verità, colui che ci riporta alla mente la Parola e la presenza di Dio, anche quando deviamo.
Da lui infatti procedono Sapienza, Scienza, Intelletto, Fortezza, Consiglio, Pietà e Timor di Dio e tutti i doni spirituali che possediamo. Lo Spirito Santo è colui che ci libera e ci difende dal male e possiamo sempre invocarlo, imparando a fare di lui il nostro “miglior amico”, perché Gesù ce lo ha donato come “Paraclito”, cioè difensore, avvocato.
Invocarlo è pegno sicuro della sua azione, perché egli viene subito in nostro soccorso, come il più premuroso degli amici.
Tra i suoi doni, descritti abbondantemente da San Paolo, troviamo:
“…il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue (1Cor 12, 9-10).
Tra i frutti invece che genera il Paraclito ci sono: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, longanimità, mitezza, fede, modestia, continenza, castità.
Non dimentichiamoci dunque dallo Spirito Santo passano l’amore e la potenza di Dio, e di chiedere la sua presenza forte nella vita, che vada a corroborare il nostro spirito con il suo, Santo, forte e pieno di pace.
“Senza lo Spirito Santo siamo come una pietra della strada. Prendete una spugna imbevuta d’acqua e nell’altra un sasso; premeteli ugualmente; dal sasso uscirà niente e dalla spugna si vedrà uscire acqua in abbondanza. La spugna è l’anima riempita di Spirito Santo, e la pietra è il cuore freddo e duro dove non abita lo Spirito Santo”. (S. Giovanni Maria Vianney)
Elisa Pallotta
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