Il sentirsi smarrito e non riuscire più a vivere la fede come lo si faceva una volta. Un fedele cerca di capire a che punto è la sua di fede.
Su quale strada si sta muovendo la Chiesa? Verso cosa si sta dirigendo? Queste sono solo alcune domande che un fedele ha posto a un sacerdote per cercare di comprendere se è la sua fede che vacilla o è il mondo della Chiesa che lo sta portando ad avere dei dubbi.
Molto spesso ci poniamo delle domande che ci portano a mettere, anche, in dubbio la nostra fede e il nostro modo di viverla. Un fedele chiede consiglio a Padre Angelo per comprendere “cosa sta accadendo alla Chiesa di oggi” e perché lui non riesce più a sentirla e a viverla come faceva prima.
“Ho quasi 80 anni e non riesco più a vivere la vita da fedele con serenità. Mi sembra che tutto ciò che ho imparato sulla dottrina cristiana sia stato vano, di professare una religione obsoleta. Cerco di essere un buon cristiano con Messa e Rosario giornaliero, ma durante queste pratiche mi distraggo, penso a quello che la Chiesa è diventata: un megafono per propagandare pseudo novità e banalità. Io penso che i credenti veri s’aspettino dal Pastore un messaggio trascendente, un richiamo a Verità eterne” – scrive.
Una Chiesa che, lui, sente lontano da sé, che non rispecchia più quella che era una volta: “Si direbbe proprio che a questi paladini del nuovo paradigma non stia tanto a cuore parlare al mondo desiderandone la conversione, quanto cedere al pensiero del mondo. Quindi Chiesa svenduta al mondo. Non ne posso più. Non ne posso più nemmeno di cardinali, vescovi e preti: mi danno il voltastomaco per la loro spregevole viltà e infedeltà, il più delle volte per ignoranza.
Questa è una chiesa che odia Cristo che lo lascia uccidere una seconda volta. Questo tradimento generale dei rappresentanti della Chiesa sta facendo vacillare la mia fede. Sono disgustato e amareggiato”.
Il suo sentirsi quasi al di fuori di tutto ciò, tanto da chiedere consiglio a Padre Angelo: “[…] Ormai i cardini della dottrina dalla fede un po’ alla volta vengono messi in discussione proprio da chi ci dovrebbe educare alla fede come i vescovi. Infatti ultimamente uno di loro in una intervista, circa le verità del Vangelo, ha precisato: “Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù.
A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito”. Dove andiamo a finire se mettiamo in discussione il Vangelo? Inoltre ha dichiarato che l’inferno non esiste e che il Diavolo è una persona simbolica. Questa non è un’eresia? Mi chiedo e le chiedo: se l’Inferno non esistesse non avrebbe alcun senso parlare di salvezza operata da Cristo. (…)
Giorni fa parlando con un sacerdote della mia parrocchia sulla settimana dell’ecumenismo contestavo il fatto che nessuno chiarisca le differenze tra le varie religioni. Giusto pregare per l’unificazione ma mi sembrava anche corretto si spiegasse le differenze. E il discorso è caduto sulla diversità dei Protestanti, sul tema della verginità della Madonna.
Il suddetto Sacerdote, a fronte della mia domanda su cosa ne pensasse circa l’immagine della nascita di Gesù presentata dal quadro divulgato da Saviano, mi ha risposto, con mio sommo sconcerto, che l’immagine rispecchia quello che realmente, secondo lui, era avvenuto la notte di Natale, per cui la “Verginità della Madonna” è da considerarsi solo perché non ha avuto rapporti con uomo, quindi dopo il parto, secondo lui, non può più essere considera Vergine!
Le mie conoscenze sull’argomento mi hanno portato a controbattere, senza alcun risultato, che come la luce attraversa il vetro senza romperlo così la Luce divina di Gesù è giunta a noi senza compromettere la verginità della Madonna, silenzio del Sacerdote. Sbalordito l’ho salutato dicendo: se crede questo, Dio la protegga […] Questi uomini di Chiesa cosa possono insegnare ai fedeli? Solo disordine spirituale, per non dire eresie..
Una vera e propria richiesta di aiuto, oltre che “di ordine e chiarimento, alla quale Padre Angelo risponde con puntualità: “Comprendo il tuo disagio, che non è soltanto tuo, ma di molti. In tutto questo insieme di cose tuttavia nessuno ci può impedire di tenere lo sguardo fisso su Gesù. È Cristo l’oggetto della nostra vita. È Lui la vita della nostra vita. Sono particolarmente puntuali le parole di san Paolo: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello”. In una parola, niente e nessuno ci può separare dalla santità che è quell’obiettivo che tutti siamo chiamati a raggiungere e che il Signore si attende da noi. Nessuno di noi potrà dire davanti tribunale di Cristo: “Se vi fosse stato un papa diverso, un vescovo diverso, un sacerdote diverso sarei diventato più santo…”.
È nella presente situazione che il Signore ci chiama alla santità e non manca di offrirci tutti gli aiuti perché possiamo diventargli sempre più conformi nella carità”.
Il sacerdote cerca, anche, di spiegare quel senso di angoscia del fedele all’osservazione “Dove sta andando la chiesa”: “Inizi la tua mail domandandoti: “Dove sta andando la Chiesa”. Da quanto scrivi verrebbe da concludere che sta andando alla deriva. Ma questo è un giudizio umano. Mi verrebbe da dire: “È un giudizio mondano” cioè secondo il mondo. Non è un giudizio che guarda gli eventi con lo sguardo della fede, che è lo sguardo stesso di Cristo e di Dio.
In realtà la Chiesa anche adesso sta andando verso Cristo. Tutto quello che Gesù, suo Sposo, dispone e permette nel momento presente volge ad un unico scopo: ad unire sempre di più a Lui nella carità. Valgono anche per il tempo presente e per le vicissitudini di ciascuno di noi le parole che lo Spirito Santo ha detto su Gesù Cristo: “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono”.
In conclusione, Padre Angelo aiuta l’uomo anche a perseverare nella sua di fede, quella che gli hanno insegnato sin da bambino e dalla quale non deve mai allontanarsi: “In questa situazione il Signore ti vuole sempre più che vincitore grazie a colui che ci ha amati. Ricorda: sempre più che vincitore, e non sempre più deluso o sempre più disorientato e sconfitto.
Ma tale potrai essere solo se continuerai a guardare gli eventi ecclesiali con lo sguardo purissimo della fede e non già con quello della logica mondana che tu stesso giustamente rifiuti”.
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Fonte: amicidomenicani
ROSALIA GIGLIANO
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