Roger Federer è riconosciuto come il più grande tennista di tutti i tempi. Il campione ha dimostrato di essere anche un grande uomo, avviando un progetto d’istruzione per i bambini africani.
Il campione di tennis svizzero ha investito ben 12 milioni di euro in un progetto che consiste nella costruzione e nella manutenzione delle scuole in alcuni Paesi africani.
C’è qualcosa di speciale nel vedere giocare Roger Federer, come se nel suo tennis ci fosse una scintilla di divino. Il campione svizzero è riuscito ad emozionare il pubblico di Wimbledon anche quest’anno, regalando loro la finale più bella di tutti i tempi contro Novak Djokovic (tennista illuminato dalla sua fede in Dio). Una prova di classe e resistenza che non gli ha consegnato il nono trofeo britannico, ma che ha confermato a tutti che lui è il più grande di tutti i tempi.
Fuori dal campo da tennis, Roger è un uomo alla mano, capace di autoironia e disponibile con tutti – splendida la risposta al bimbo che gli ha chiesto di rimanere in attività finché non diventerà professionista – come se le pressioni a cui è sottoposto da oltre un ventennio non scalfissero minimamente il suo animo. La percezione, nel sentirlo parlare, è che ci trovi dinnanzi ad un uomo dalle grandi qualità umane. Tale sentimento è confermato in parte da quanto ha fatto in questi anni Federer per i bambini in Africa.
Non tutti sanno che nel 2011 Roger Federer ha avviato un progetto umanitario attraverso la sua Foundation. Si tratta di un piano quindicennale che si concluderà nel 2026 che consiste nel donare ai bambini africani gli strumenti per studiare e provare a migliorare le loro condizioni di vita società. Solamente dal 2011 al 2015 il campione svizzero ha speso 12 milioni di euro per la costruzione di 81 scuole e la ristrutturazione ed il mantenimento di alte 400.
L’iniziativa comprende soprattutto Paesi africani come Botswana, Malawi, Namibia, South Africa, Zambia, Zimbabwe (a cui si aggiunge la sua Svizzera). Secondo i dati diffusi sul suo sito, l’iniziativa porta benefici a 309 mila bambini e l’obbiettivo dichiarato è quello di permettere l’istruzione ad un milione di giovani africani contemporaneamente (il milione di bambini aiutati in totale è stato già raggiunto quest’anno).
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Luca Scapatello
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