“Fermiamo il genocidio in Nigeria” questo l’appello che emerge da una raccolta fondi lanciata dall’Osservatorio sulla Cristianofobia. L’associazione spiega che la situazione dei cristiani nel Paese africano è critica e che se non si porrà rimedio attraverso un intervento internazionale (Europeo o della Nato che sia) si rischia di rivivere quanto successo in Ruanda a metà degli anni ’90. Sebbene ci siano altre nazioni in cui la fede cristiana pone al rischio di morte le persone (basti pensare agli assassini compiuti nelle Filippine ai danni dei sacerdoti) quella nigeriana è probabilmente la situazione più delicata di tutte: da qualche mese sono aumentate le azioni militari dei fulani, una popolazione nomade di fede islamica che imperversa nel sud del Paese e terrorizza le residenti comunità di contadini con lo scopo di ottenere le loro terre.
L’ultimo attentato in Nigeria e la testimonianza dell’avvocato Ogebe
A denunciare l’ultima strage compiuta dai fulani ai danni della popolazione cristiana è stato l’avvocato Ogebe, uno dei familiari delle 238 vittime causate dall’incursione armata. Questo ha spiegato all’emittente cristiana ‘CBN‘ che la Nigeria è diventato il posto più pericoloso per i cristiani nell’interno pianeta. Quindi ha raccontato il modo in cui i fulani hanno ucciso i suoi parenti: il suo congiunto ha sentito gli spari ed ha cercato di mettere in salvo la moglie incinta ed i loro bambini, ma mentre ci provava i fulani lo hanno visto e sono tornati indietro per ucciderli tutti: “I fulani musulmani hanno sparato a lui e alla moglie incinta e sono andati a casa loro e hanno ucciso il loro figlio di quattro anni e la loro figlia di sei anni che dormivano nei loro letti”. Per lui non è stato nemmeno possibile seppellire i loro corpi degnamente poiché gli attentatori li hanno gettati in una fossa comune.
La storia di quest’uomo è solo una delle tante che si verificano ogni giorno in Nigeria ed è per questo motivoa che ‘Osservatorio sulla Cristianofobia’ chiede ai fedeli di buon cuore di condividere parte dei propri averi per aiutare queste persone in difficoltà e sottrarli da un destino nefasto. Chiunque fosse interessato può andare sulla loro pagina apposita e devolvere quello che ritiene opportuno per dare un contributo.
Luca Scapatello