È stata stabilita da Giovanni Paolo II nel 1992 per tutta la Chiesa, nella prima domenica dopo la Santa Pasqua.
In quel giorno infatti è stata istituita la festa della Divina Misericordia, la più importante di tutte le forme di culto alla Divina Misericordia.
La Festa della Divina Misericordia
Gesù ha parlato per la prima volta della volontà di istituire questa festa a Santa Faustina Kowalska (Glogowiec, 25 agosto 1905 – Cracovia, 5 ottobre 1938) nel 1931, dicendole anche riguardo all’immagine di Gesù Misericordioso: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia” (Q. I, p. 27).
Perché la Domenica in albis
La scelta della Festa nella prima domenica dopo Pasqua indica lo strettissimo legame tra il mistero pasquale della Salvezza e la festa della Misericordia, tanto che Suor Faustina disse: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore” (Q. I, p. 46). In preparazione alla Festa si recita una novena che parte dal Venerdì Santo.
Gesù avrebbe spiegato la ragione per cui aveva chiesto l’istituzione della festa: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre” (Q. II, p. 345).
Cosa accade in quel giorno
Per questa Festa Gesù ha espresso due desideri:
– che il quadro della Misericordia sia quel giorno benedetto in modo solenne e pubblicamente, cioè venerato;
– che i sacerdoti parlino alle anime della insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) risvegliando nei fedeli la fiducia.
“Sì, – ha detto Gesù – la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l’azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all’immagine che è stata dipinta” (Q. II, p. 278).
L’immagine di Gesù misericordioso: cosa promette Gesù
Gesù ha definito alcune promesse legate al quadro che commissionò a Suor Faustina, benedetto solennemente il 16 aprile 1944 in onore della Divina Misericordia:
– “L’anima che venererà questa immagine, non perirà” (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.
– “Prometto pure già su questa terra (…) la vittoria sui nemici” (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.
– “Io stesso la difenderò come Mia propria gloria“ nell’ora della morte (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.
La grandezza di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto di quell’immagine: “Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia“ (Q. I, p. 141), non ponendo limiti alla grandezza delle grazie che si possono ottenere venerando fiducia l’immagine della Divina Misericordia.
Le promesse legate alla Festa della Divina Misericordia
Quello che Gesù ha promesso invece riguardo alla Festa della Divina Misericordia manifesta tutta la grandezza di questa solennità:
– “In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene” (Q. I, p. 132)
– ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: “la remissione totale delle colpe e castighi“.
Questa grazia – spiega don I. Rozycki – “è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest’ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (…).
È chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia” (R., p. 25).
Come ricevere in quel giorno la grazia della remissione delle colpe e delle pene
La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione – come dice don I. Rozycki – può essere fatta prima (anche qualche giorno). L’importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che “riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia”, poiché‚ “in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto” (Q. II, p. 267).
fonte: festadelladivinamisericordia.com