Le feste di precetto: perché è importante sapere quali sono?

Ci sono delle ricorrenze nel corso dell’anno liturgico di tale rilievo, per cui la Chiesa raccomanda ai fedeli la partecipazione alla Messa, sono le cosiddette feste di precetto. 

Comunemente definiti “giorni di Precetto”, durante i quali è di grande importanza partecipare alla Santa Messa. Ma sappiamo quali sono? E non si tratta solo del Natale e della Pasqua.

Feste di precetto: significato e quali sono i giorni in cui non mancare la Messa
Sacerdote durante l’atto della consacrazione – photo web source

La Chiesa indica un elenco di giorni importanti durante i quali è indicato ad ogni cristiano, di partecipare all’Eucarestia, per assolvere al precetto.

Giorno di precetto: cosa significa

Partecipare alla Santa Messa domenicale è un un appuntamento immancabile per ogni cristiano. Come potremmo rifiutare l’invito di Gesù che ci invita a stare con Lui, come fratelli, seduti alla sua stessa mensa, dove ascoltare la sua Parola e cibarsi del suo Corpo e del suo Sangue? È un’occasione tale che solo le anime predilette si rendono conto già qui, della sua portata.

Oltre la domenica (giorno del Signore) e delle feste comandate canoniche (come il santo Natale e la Pasqua), ci sono altre ricorrenze per le quali è raccomandata la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica. Stiamo parlando delle cosiddette “messe di precetto”.

Cosa dice il Diritto Canonico

Un termine che abbiamo sentito, ma del quale, magari non abbiamo approfondito il vero significato. Partiamo dall’inizio: cosa significa “giorno di precetto”? Il Codice di Diritto Canonico afferma che i fedeli sono tenuti all’obbligo di partecipare alla Messa; si astengano inoltre da quei lavori e da quegli affari che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia propria del giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo” (can. 1247).

Ma specifica, anche, il motivo per cui è necessario: “Soddisfa il precetto di partecipare alla Messa chi vi assiste dovunque venga celebrata nel rito cattolico, o nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente” (can. 1248).

Il concetto di partecipare alla Messa di precetto in determinati giorni dell’anno liturgico si affianca, e completa a pieno e perfettamente, il Terzo comandamento: “Ricordati di santificare le feste”.

Feste di precetto: significato e quali sono i giorni in cui non mancare la Messa
photo web source

Quali sono le feste di precetto?

La domenica è il primario giorno di precetto che il cristiano è chiamato a rispettare con la partecipazione alla Santa Messa. È il giorno durante il quale si ricorda e celebra il Mistero della Pasqua di Gesù. Ma ci sono anche altri giorni, ugualmente importanti, durante i quali il cristiano deve assolvere a questo obbligo. Vediamo insieme quali.

  • 1º gennaio: Maria Santissima Madre di Dio
  • 6 gennaio: Epifania
  • 19 marzo: San Giuseppe
  • Ascensione del Signore
  • Corpus Domini
  • 29 giugno: Santi Pietro e Paolo
  • 15 agosto: Assunzione di Maria
  • 1º novembre: Tutti i Santi
  • 8 dicembre: Immacolata concezione della Beata Vergine Maria
  • Natività di Nostro Signore Gesù Cristo (Natale)
  • La Santa Pasqua
  • La Pentecoste
  • Domenica delle Palme
  • La Santissima Trinità

Tutte le feste di precetto sono solennità ed hanno precedenza sulla liturgia della domenica (nel caso caschino in questo giorno). Solo le domeniche di Avvento, Quaresima e del Tempo di Pasqua hanno precedenza su queste solennità.

In passato, le feste di precetto erano più numerose, addirittura nel Medioevo erano ben 45 nell’intero anno liturgico. Oggi, le conferenze episcopali hanno la facoltà di ridurre le feste di precetto rispetto a quanto previsto dal Codice di diritto canonico.

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