Una storia tanto suggestiva quanto complessa quella della Beata Filippa Mareri, considerata però Santa solo in alcuni documenti ufficiali.
Ufficialmente (guardando dunque gli Acta Sanctorum, nonché il martirologio) possiamo annoverare il nome di Filippa Mareri tra i Beati, dunque, non ancora Santa. Eppure, il Pontefice Innocenzo IV, nella bolla papale del 1247, la chiama Santa. Tale titolo, fu poi confermato dal Pontefice emerito Benedetto XVI nel 2007. Rimane dunque il fatto che, seppur menzionata più volte con l’appellativo “Santa”, Filippa Mareri è ufficialmente Beata. Vissuta nel XII secolo, la Beata Filippa trascorse i suoi anni terreni nei pressi di Rieti. Ebbe un particolare rapporto con San Francesco d’Assisi: sappiamo, da fonti attendibili, che fu il poverello d’Assisi ad “avviarla alla vita di perfezione”, tra il 1121 e il 1125.
Beata Filippa Mareri e la scelta di vita
Negli anni in cui San Francesco d’Assisi la avviò a una vita di perfezione, la Beata Filippa decise con determinazione (nonostante le minacce del fratello e di tutta la famiglia) di consacrare la propria vita a Dio. Sull’esempio di Santa Chiara d’Assisi, Filippa Mareri fuggì e, insieme ad alcune compagne in Cristo, si rifugiò all’interno di una grotta, nei pressi di Mareri. La grotta è oggi detta “grotta di Santa Filippa”. Ivi, la Beata rimase fino al 1228, anno in cui i fratelli Tommaso e Gentile le fecero un importante dono. Attraverso un atto notarile, i due fratelli donarono a Filippa il Castello di loro proprietà con annessa la Chiesa di S. Pietro de Molito, oggi Borgo S. Pietro.
La nuova vita
All’interno del castello, la Beata Filippa Mareri e le compagne intrapresero uno stile di vita dettato dalla regola francescana. Secondo il programma tracciato da San Francesco per le Clarisse di S. Damiano, le monache abbracciarono definitivamente la vita in Gesù. La direzione del monastero fu affidata, come leggiamo dalle fonti medievali, al Beato Ruggero da Todi. Fu lo stesso San Francesco ad affidargli tale compito. Una delle opere caritatevoli più in voga all’interno del monastero era quella della produzioni di erbe officinali e, laddove possibile, di medicine, preparate per l’appunto proprio per essere distribuite in maniera gratuita ai poveri.
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Culto
Il culto della Beata Filippa Mareri risale già a distanza di pochi anni dalla sua morte. Filippa è, infatti, la prima “Santa” (ufficialmente Beata) del secondo ordine di San Francesco, quello delle Clarisse. Il suo nome, con il titolo di Santa, compare la prima volta in una Bolla di Innocenzo IV emanata nel 1247, a distanza di dieci anni dalla sua morte. Nonostante sia ufficialmente Beata, la devozione popolare e le suore hanno sempre affidato a FIlippa Mareri l’appellativo di “Santa”.
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Fabio Amicosante