La domanda se la pongono in tanti, e la risposta al momento non sembra chiara. Di mezzo c’è lo stato della democrazia in cui viviamo e il futuro di tutti.
In questi giorni pare che il Governo italiano si stia pronunciando sull’argomento, nonostante però molti facciano notare quella che viene considerata una contraddizione.
Si dice infatti che l’obbligo di green pass potrebbe essere esteso fino a giugno 2022, con alcuni giornali che lo danno praticamente per certo. La decisione definitiva verrà presa a novembre, e riguarderà anche il controverso tema dello stato di emergenza nazionale. Quello che resterà per cento è il sistema dei colori delle regioni, che il Governo sembra ritenere indispensabile.
Quali sembrano essere le intenzioni del Governo
Le istituzioni sono persuase del fatto che il green pass obbligatorio fino a giugno servirà a garantire, stando alle loro stesse decisioni, l’apertura dei locali pubblici e lo svolgimento dell’attività lavorativa anche nel caso in cui i contagi dovessero continuare a crescere.
Il punto però è che non sarà possibile prorogare lo Stato di emergenza per oltre i 24 mesi, perché è scritto nell’Ordinamento italiano. Come ha spiegato più volte tra gli altri uno dei maggiori critici, il prof. Massimo Cacciari, si rischierebbe di passare uno “Stato di eccezione”, paragonabile praticamente a una condizione di guerra.
La legge nazionale infatti afferma che lo stato di emergenza nazionale può durare 12 mesi prorogabili per altri 12, e poiché fu decretato la prima volta il 31 gennaio 2020 non si potranno stabilire ulteriori rinnovi.
La contraddizione in termini su cui porre l’attenzione
Nonostante questa realtà, però, i giornali continuano a riportare che il governo rinnoverà lo Stato di emergenza. Dando adito a una contraddizione, che il governo afferma però di volere “sciogliere” entro novembre.
Le ipotesi in campo sono di trasformare la norma in un emendamento ad altri provvedimenti, oppure di creare un provvedimento ad hoc. Una sorta di “camuffamento” , secondo i più critici, o in ogni caso una via traversa che farebbe pensare che l’attuale Governo voglia cercare di superare la situazione determinata dalla legge in vigore.
Tutto ciò ha provocato la reazione dell’opposizione guidata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che in aula con i suoi parlamentari ha duramente criticato la possibile scelta del Governo, come anche la decisione di dare il Daspo al leader dei Portuali Stefano Puzzer, venuto a Roma per manifestare contro una norma ritenuta sbagliata.
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Tuttavia, in una direzione diversa sembrano andare le parole del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che spiega che se la campagna di vaccinazione dovesse raggiungere il 90 per cento del totale della popolazione, si potrebbe anche fare un passo indietro sul green pass. “Mancano circa 2 milioni di cittadini per raggiungere questo obiettivo e poi si potranno rivedere anche le misure restrittive come l’utilizzo del green pass“, ha affermato Costa.