Ormai sembra che non ci sia fine al peggio, a Piacenza 64 ragazzi sono stati denunciati per vilipendio alla religione, davanti al sagrato di una chiesa inscenavano finti matrimoni , finti battesimi, col salame a posto dell’ostia, lo spazzolino del cesso per dare la benedizione. Non ci vengano a propinare la solita storia che si trattava di uno scherzo innocente realizzato da giovani alticci e annoiati . Qui c’è qualcosa di diverso che sembra puzzare fortemente di zolfo.
PIACENZA – Finti matrimoni e finti battesimi con tanto di salame al posto dell’ostia. Sessantaquattro persone fra piacentini e parmigiani, sono state denunciate per vilipendio alla religione. Le persone coinvolte rischiano fino a 2 anni di pena e 5mila euro di multa.
Come scrive il Piacenza, le foto delle cerimonie goliardiche, avvenute davanti alla chiesa di San Genesio, nei pressi di Vigoleno, erano state postate sui social network.
Le foto immortalavano un gruppo di ragazzi mentre, alticci, celebravano finti matrimoni e battesimi sul sagrato della chiesa di San Genesio di Vigoleno.
LE INDAGINI – Dopo la segnalazione di un parrocchiano, i carabinieri hanno iniziato ad indagare riuscendo poi a denunciare 64 persone tra i 20 e i 35 anni residenti a Fiorenzuola. Sette giovani della Valdarda si occupavano dell’organizzazione degli eventi blasfemi, tre in tutto in tre anni. Una volta deciso il luogo del ritrovo, solitamente un bar di Vernasca, invitavano decine di persone via sms e anche via Facebook diramando inviti dopo aver creato un gruppo ad hoc.
LE FESTE BLASFEME – Dopo aver consumato un aperitivo, il gruppo, sotto i fumi dell’alcol, si spostava sul sagrato della chiesa allestiva in tutto e per tutto i finti matrimoni e finti battesimi: la sposa in abito bianco con un bouquet in mano, il finto prete con paramenti falsi e delle corna da diavolo in testa, fette di salame al posto delle ostie date agli invitati mettendo in scena una vera e propria eucarestia, la benedizione data con uno spazzolone da toilette, e per concludere anche una foto di gruppo con tutti i presenti vestiti a festa e un banchetto finale in alcuni ristoranti della zona.
Le 64 persone indagate dalla Procura della Repubblica, ora rischiano due anni di carcere e una multa che va dai mille ai 5mila euro.