Scandalo al Santuario di Pompei che, da qualche ora, si trova al centro delle cronache nazionali. È stato scoperto un finto prete. Ma andiamo nel dettaglio.
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È stato il personale addetto al Santuario a controllare qualcosa di sospetto nelle vicinanze di un confessionale. Apparentemente sembrava un prete nell’esercizio della sua missione, ovvero nel confessare e nel dare l’assoluzione a coloro che, pentiti, a lui si rivolgevano. Ma, comunque, c’era qualcosa che non andava.
L’attenzione del personale è caduta proprio su quel “sacerdote” che, con il suo abito talare, stava confessando persone. E la fila era anche lunga al suo di confessionale. Ma chi era quell’uomo? Questa è stata la domanda che ha insospettito gli addetti al Santuario. La situazione, però, è diventata più pericolosa del previsto dal punto di vista spirituale e non solo.
L’uomo non era per nulla un sacerdote e stava esercitando abusivamente il ministero. Ciò che ha colpito di più è che nessuno si è accorto di niente. Cerchiamo di capire meglio.
Finto prete confessa nel santuario di Pompei: intercettato
Pompei e il suo santuario sono al centro delle cronache religiose, in quest’ultimo periodo, per la bellissima notizia che, per volere di Papa Francesco e per firma del suo decreto, a breve Bartolo Longo (il fondatore del Santuario) sarà proclamato Santo. Ma, purtroppo, accanto alle notizie gioiose, ci sono anche quelle che rattristano il cuore, specie quando si offende e si prende in giro la religione.
Come quello che è successo ieri 27 febbraio. Un uomo, che sembrava essere un sacerdote come tanti altri, si era seduto al confessionale e, con la sua talare e con la stola viola, aveva dato inizio alle confessioni. In un Santuario grande come quello di Pompei, e per giunta anche di carattere giubilare, sono tantissimi i fedeli che ogni giorno lo affollano.
Fedeli che partecipano non solo all’Eucarestia, ma anche chiedono il Sacramento della penitenza e ci sono anche diversi sacerdoti che si alternano ai confessionali. Sacerdoti tutti conosciuti dalla rettoria del Santuario. Tranne lui: sì, quest’uomo che, a titolo del tutto abusivo, e per giunta nemmeno sacerdote, ha iniziato a confessare fedeli e a dare anche l’assoluzione.
Era seduto nel confessionale con tutti i suoi paramenti
È stato scoperto dagli addetti del Santuario che, non riconoscendolo e non sapendo chi fosse, hanno iniziato a sospettare qualcosa ed hanno immediatamente allertato i Carabinieri. Quando i militari sono intervenuti, hanno scoperto la verità: si trattava di un 44enne, di professione operatore socio – sanitario ma con un “pallino”: quello di conoscere i peccati delle persone, anche le confidenze più intime che in confessione si fanno, e dare anche l’assoluzione.
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Una fila lunga c’era al suo confessionale poco prima che venisse scoperto. Il suo abbigliamento sacerdotale, la disinvoltura di un prete che da tempo “faceva il suo mestiere”, ascoltava i fedeli penitenti, dava loro consigli e assegnava anche le orazioni da fare post confessione. Il tutto nella sua massima serietà.
Nessuno mai si sarebbe insospettito se non fosse stato per quel controllo: lui, infatti, non risultava essere in nessun registro ecclesiastico e, per giunta, non era conosciuto da nessuno in quel Santuario. Per lui è scattata una denuncia per sostituzione di persona e turbamento di funzioni religiose.
Tanti i fedeli ingannati: “Pensavo fosse un giovane prete molto devoto. Mi aveva pure detto di recitare dieci rosari e fare un’offerta alla Caritas” – ha affermato una donna che, dal finto prete, si era appena confessata.