A Firenze un ristoratore è stato trovato privo di vita all’interno del suo locale: si pensa che si sia tolto la vita a causa dei debiti causati dal lockdown.
L’associazione ristoratori della Toscana è pronta a stare vicino ai familiari e lottare per scoprire se ci sono responsabili morali per questa morte.
Lo scorso weekend i dipendenti di un ristorante di Firenze hanno aperto come al solito il locale per prepararsi al servizio che avrebbero tenuto durante la giornata. Con loro grande sgomento, questi hanno trovato il corpo senza vita del 44enne proprietario ed hanno chiamato immediatamente le autorità. Gli investigatori hanno confermato che l’uomo si è tolto la vita e dunque la sua morte non è da ritenere sospetta.
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Adesso si cerca di capire quali siano le motivazioni che hanno condotto l’uomo a compiere un simile gesto. Secondo quanto riferito dal quotidiano ‘La Nazione’, le ragioni alla base del suicidio potrebbero essere i debiti accumulati. Pare, infatti, che il ristoratore avesse effettuato degli acquisti poco prima del lockdown e che contasse nei ricavi della stagione primaverile ed estiva per ripagare i prestiti. Con il blocco durante la quarantena e la scarsa affluenza nel periodo successivo, però, i ricavi erano troppo bassi e l’uomo temeva di non riuscire a ripagare i propri debiti.
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Sebbene il ristoratore non abbia lasciato alcun biglietto che possa indicare le ragioni del gesto, a suggerirle è stato un collega e amico. Intervistato da ‘La Nazione’, questo ha infatti dichiarato: “In questo periodo stava lavorando poco, come tutti noi. Temeva di non riuscire più a pagare, di aver fatto dei sacrifici inutilmente”. Ovviamente tale ipotesi verrà verificata in sede d’indagine, attraverso il controllo delle spese e dei ricavi del locale fiorentino.
Intanto l’associazione ristoratori della Toscana si stringe attorno alla famiglia dell’uomo. Il presidente Naccari, infatti, ha dichiarato: “Siamo vicini alla famiglia e la sosteremmo, se dovessero essere confermate le indiscrezioni, ci sarebbero responsabili morali, soggetti che non sono stati accanto alla categoria”.
Luca Scapatello
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