Nei tempi moderni sempre più persone, anche Sacerdoti, credono che il diavolo sia un semplice simbolo della malvagità umana, Fra Benigno Palilla spiega perché non è possibile.
Credere nell’esistenza della figura del demonio fa parte dell’accettazione delle verità rivelate da Gesù Cristo.
Per secoli l’esistenza del diavolo, l’angelo caduto che per arroganza è stato scacciato dal regno dei cieli, non è mai stata messa in discussione. A partire dal XX secolo, però, sempre più persone sono convinte che Lucifero sia in realtà un simbolo della malvagità umana. Questi dunque ne negano l’esistenza spirituale e personale, sostenendo piuttosto che si tratta di una personificazione del lato malvagio esistente nell’uomo.
Di tale avviso è anche Padre Arturo Sosa, Generale dei Gesuiti, che in un’intervista ha parlato della visione del diavolo di Sant’Ignazio. Il Padre gesuita ha specificato che l’illustre teologo lo riteneva un modo di attuare il male. Interpretando le parole del Santo, infatti, Padre Arturo dichiarava: “Esiste come il male personificato in diverse strutture ma non nelle persone, perché non è una persona, è una maniera di attuare il male”.
Secondo questa visione del demonio, gli esseri maligni non sarebbero in grado di impossessarsi dello spirito delle persone. Interrogato su questa interpretazione dal ‘Quotidiano di Sicilia’, Fra Benigno Palilla ha innanzitutto chiarito che l’esistenza del diavolo non è in discussione: “C’è da dire che l’esistenza del diavolo e dei demoni rientra nella Rivelazione, che Dio ha fatto agli uomini: dunque, è una verità di fede”. Dopo averlo precisato spiega che crederci non è facoltativo e chi ne nega l’esistenza commette eresia.
Per quanto riguarda le parole del collega gesuita, Fra Benigno gli ricorda che per la Chiesa “lex orandi lex credendi”: ovvero che bisogna credere a tutto quello per cui la dottrina impone di pregare. Se la Chiesa ha istituito il sacramento dell’esorcismo, dunque, non c’è motivo di credere che i demoni non siano capaci di impossessarsi delle persone. Infine, a maggiore dimostrazione delle sue parole, il Frate cita Paolo VI: “Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscere la realtà del diavolo e dei demoni come esistente”.
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Luca Scapatello
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