Covid-19: fra’ Simplicio muore a 28 anni aiutando i più poveri

La Diocesi di Rio de Janeiro accompagna con la preghiera la morte del suo giovane sacerdote Fra Simplicio, deceduto a 28 anni a causa del Covid-19.

Foto dal Web

Il ragazzo brasiliano aveva abbracciato la vita consacrata già a 15 anni e sin da bambino ha avvertito la sua vocazione religiosa.

Fra Simplicio muore a causa del Coronavirus

La crisi sanitaria dovuta al Coronavirus in Brasile si fa ogni giorno che passa sempre più preoccupante. Per due giorni di fila è stato registrato il record di decessi giornalieri: l’altro ieri 1.262 ed 24 ore fa 1.349. Numeri che spaventano e che fanno temere un bilancio decisamente più gravoso che in altre nazioni. Se infatti il Paese con il maggior numero di decessi rimangono gli Stati Uniti, è anche vero che il numero di abitanti e l’estensione del Brasile è decisamente inferiore a quello del Paese nord americano. A questo si aggiunge l’evidente stato arretrato del sistema sanitario brasiliano, particolare non indifferente.

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Molti degli abitanti, poi, vivono in condizioni di indigenza, stipati in quartieri fatiscenti (le favelas) in cui non esistono criteri di sicurezza né architettonici né dal punto di vista sanitario. A dare una mano a queste persone ci sono i monaci, tra questi ha operato fino a che ha potuto anche Fra Simplicio, membro della Comunità Toca de Assis (Capanna di Assisi). Il giovane monaco francescano ha avvertito i primi sintomi, ma ha scoperto che si trattava del Covid-19 quando si era già sviluppata la polmonite. Fra Simplicio è stato intubato per diversi giorni, ma questo non è bastato a salvargli la vita.

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Una vita dedicata a Cristo ed ai poveri

La vita di Fra Simplicio è stata dedicata interamente al Signore. Da bambino i suoi sogni più grandi erano: diventare chierichetto e prendere la prima comunione. Realizzati entrambi ad 8 anni, il giovane ha cominciato una ricerca spirituale che lo ha portato prima a voler diventare sacerdote e successivamente ad entrare a far parte della Comunità Toca de Assis: “Ho conosciuto la Comunità Toca de Assis a 12 anni, ma ho potuto effettuare la richiesta di ingresso solo a 15, l’età permessa. Sono sempre stato molto attirato dalla Chiesa. Pensavo di diventare sacerdote, perché non sapevo bene che fosse possibile diventare frate o consacrato. Quando ho conosciuto la vita consacrata sono rimasto incantato”.

La sua devozione era così grande che prima di morire ha inviato un messaggio audio a vari amici in cui diceva: “È un privilegio morire per la causa dei poveri, perché essi ci apriranno le porte del cielo!”. A soli 28 anni Fra Simplicio era un esempio di virtù e di fede; come riconosciuto anche dall’Arcivescovo di Rio de Janeiro: “Conoscendo fra’ Simplício, ringrazio Dio per i grandi esempi che abbiamo oggi. Chiedo che questi segni emergano sempre più nella società, per la Chiesa, e che possiamo ringraziare Dio per questi uomini e queste donne che dedicano la propria vita al Signore e ai più bisognosi”.

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Luca Scapatello

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