Nello spazio dedicato alle esperienze di fede ‘Spazio Azzurro’ del programma ‘Nel cuore dei giorni’ condotto da Eugenia Scotti, Fra Stefano Luca ha raccontato la sua esperienza di conversione che lo ha portato a diventare monaco nonostante una propensione per le arti ed un futuro assicurato nel mondo dello spettacolo.
Il cambiamento si è verificato durante un ritiro spirituale, Stefano andava ancora all’Accademia dei Filodrammatici di Milano ed in quel periodo pensava costantemente a cosa fare del suo futuro: il suo talento era già stato notato e conclusa l’accademia avrebbe sicuramente trovato lavoro, il suo dilemma infatti riguardava l’accettare un lavoro a tempo pieno o part-time per continuare a studiare.
Una sera era davanti la croce per l’adorazione eucaristica e tutto è cambiato: “Invece alla sera, di notte, era la prima volta che mi capitava di fare adorazione eucaristica, non sapevo neanche cosa fosse, mi sono ritrovato in ginocchio di fronte a Gesù Eucaristia, e lì è stato un disastro, mi ricordo che mi sono messo a piangere, tutto era cambiato, tutto quello che avevo desiderato, tutto quello che avevo, non aveva più senso. Non m’interessava più il palcoscenico, non m’interessava più recitare, non m’interessavano più alcune relazioni con le ‘morose’, niente, niente”.
Improvvisamente quella vita che sembrava già indirizzata ha subito un cambio repentino, Stefano sentiva una forte chiamata per la vita monastica e cercava di spiegare ai sacerdoti questa situazione. Uno di loro gli rispose in maniera provocatoria: “Cosa vorresti fare? Mollare tutto e fare cosa? Intanto finisci l’accademia e la finisci bene e nel frattempo inizi un cammino di discernimento vocazionale, aperto a più stati di vita”.
Stefano accettò il consiglio, finì l’accademia ma dopo decise di prendere i voti ed abbandonò le luci della ribalta. Inizialmente la sua scelta venne avversata e non compresa dalla famiglia che si vergognava di quel figlio che aveva rinunciato al mondo dello spettacolo per la fede, ma con il tempo anche loro hanno capito e accolto la decisione del figlio: “I miei genitori tutto si aspettavano fuorché questo. All’inizio mia madre diceva che ero in tournée e non con i frati. Adesso hanno accolto e mi azzardo a dire che sono quasi contenti”.
Adesso Fra Stefano fa parte del ‘Coordinamento nazionale teatro in carcere’, dove gestisce i laboratori teatrali, e si occupa di tossico dipendenti collaborando con diverse associazioni. Insomma la sua vocazione per il teatro non è stata del tutto inutile, bensì parte del progetto che Dio aveva per lui, infatti Fra Stefano dice: “Ora utilizzo il teatro come mezzo buono, come strumento coi tossicodipendenti e anche nelle carceri”.
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