Una beatificazione che ci porta indietro nel tempo. A Napoli, prossimo Beato potrebbe essere il re Francesco II di Borbone.
Una richiesta fatta sia al Cardinale di Napoli che alla Congregazione per le Cause dei Santi. Francesco II di Borbone salirà, presto, agli onori degli altari?
E’ stato l’ultimo re del Regno delle Due Sicilie prima dell’Unità d’Italia. Francesco II di Borbone (soprannominato a Napoli col nomignolo di Franceschiello) regnò sul Meridione d’Italia per poco meno di due anni, ma la sua magnanimità verso il popolo ha lasciato il segno.
Una richiesta, di certo, inusuale ma, forse, non del tutto campata in aria. Andiamo con ordine. Francesco II di Borbone nacque a Napoli nel 1836 e divenne Re nel 1859. Un regno di quasi due anni il suo: fu infatti deposto, e mandato in esilio, nel 1861 (il 13 febbraio) quando anche il Meridione veniva annesso all’Italia unita. Ma cos’ha fatto questo re, tanto da dover esser beatificato?
Purtroppo i libri di storia poco ci raccontano di lui, ma quel poco che ci resta della sua storia, è tutta incentrata sulla politica interna e sul miglioramento delle condizioni di vita del suo popolo: ha concesso più autonomia ai comuni, ha dimezzato l’imposta sul macinato, ha svuotato le carceri con opportune amnistie, ha migliorato le condizioni dei carcerati nei luoghi di detenzione e, infine, ha anche ridotto le tasse doganali.
Ma soprattutto, ha mostrato “degno coraggio di un re che difende il suo Regno durante l’assedio di Gaeta, segno di un profondo attaccamento al suo territorio” – raccontano alcuni documenti.
Francesco II, dopo l’Unità, cominciò un esilio che lo vide peregrinare in giro per l’Europa, accettando anche le ristrettezze economiche e le sofferenze che lui e la sua famiglia affrontarono (ad esempio, la morte dell’unica figlia, Maria Cristina Pia). Fu, anche, ospitato a Roma, da Papa Pio IX per 10 anni.
La notizia dell’avvio dell’iter per il processo di canonizzazione era già stata data il 28 dicembre dello scorso anno da Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio che, con il Movimento Neoborbonico, ogni anno, il 28 dicembre, con una celebrazione nella Chiesa di San Ferdinando a Napoli, ricordano “il re buono”.
La notizia è arrivata anche dal quotidiano campano IL ROMA, il quale ha chiesto direttamente all’avvocato Nicola Giampaolo, postulatore della causa di beatificazione di Francesco II di Borbone, il motivo per cui il re buono dovrebbe salire agli onori degli altari: “Siamo alla fase iniziale. La competenza, per tali cause, è territoriale, e quindi sarebbe dell’Arcidiocesi di Trento, dove morì l’ultimo sovrano delle Due Sicilie […] Abbiamo chiesto il trasferimento della causa da Trento a Napoli per poter avere anche noi la possibilità di documentare le virtù eroiche del re”.
Anche Francesco II seguirà l’intero iter, da Servo di Dio, a Venerabile, a Beato, a Santo: “Ci auguriamo vivamente che possa essere l’attuale Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, ad intraprendere questo cammino così importante dal punto di vista spirituale e storico.
Occorrerà anche il nulla osta della Conferenza Episcopale della Campania, prima dell’invio a Roma degli atti. […] Occorre anzitutto il riconoscimento delle virtù eroiche. I tempi li impone Dio, che deciderà quando elevarlo agli altari” – ha dichiarato l’avvocato.
Il “re buono”, così è stato definito Francesco II. La ricerca dei documenti che attestino le virtù del sovrano sono in continuo aggiornamento.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: ilroma.net/ilmattino.it
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