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Francia: sanzione pesante a una TV per aver rivelato che l’aborto è la principale causa di morte al mondo

Un canale televisivo francese ha ricevuto una sanzione molto pesante per aver riportato una notizia, con dati alla mano, sull’aborto. In Francia è in atto una vera e propria censura. 

Il canale televisivo francese sanzionato per aver dato una notizia vera sull’aborto – lalucedimaria.it

Si può certamente affermare che la Francia pone una censura ideologica ai media. Recentemente il canale televisivo francese CNews è stato pesantemente sanzionato dall’Autorità per il regolamento della comunicazione audiovisiva e digitale. La sua colpa è stata aver fatto un’affermazione, peraltro documentata e veritiera, sull’aborto.

Patria dell’affermazione dell’autodeterminazione della donna, in Francia solo pochi mesi fa è stato introdotto il “diritto di aborto” all’interno della Costituzione. Primo e unico Paese al mondo ad aver promulgato un tale pronunciamento legislativo, non è un mistero che sia da sempre baluardo dell’ideologia abortista.

Non stupisce, quindi, ma di certo preoccupa fortemente, che si arrivi anche ad un attacco alla libertà di informazione. Si respira aria di censura ed è qualcosa di allarmante, che non può non destare tristezza e che fa cogliere quanto sia imperante questa ideologia mortifera.

La sanzione al canale televisivo francese per la notizia sull’aborto

Il canale CNews è stato sanzionato con una multa di 100 mila euro perché all’interno di una trasmissione è stato affermato che l’aborto è la principale causa di morte al mondo. La grossa multa è arrivata ora dopo che l’episodio in questione si era svolto lo scorso febbraio.

La censura dell’ideologia abortista – lalucedimaria.it

Il contesto era il programma cattolico En quête d’esprit  (Alla ricerca dello spirito) e il conduttore, Aimeric Pourbaix, ha detto, riportando in un grafico i dati di tale affermazione, che gli aborti causano ogni anno 73 milioni di bambini morti nel grembo materno, pari al 52% dei decessi. Peraltro i tumori ne causano solo 10 milioni ed il fumo di sigarette è alla base di 6,2 milioni di morti, secondo i dati del 2022.

Si tratta di dati scientifici, ma non è bastato a suscitare l’ira di chi promuove l’aborto come diritto dell’autodeteminazione della donna. Subito si sono levate le proteste da parte di un’ampia parte della politica e dal mainstream. L’indignazione per questa dichiarazione è stata forte sui social e sui media nazionali e aveva avuto ripercussione anche in quelli internazionali.

L’Arcom, l’Autorità francese di regolamentazione dei mezzi di comunicazione ha proceduto aprendo un’indagine che si è conclusa adesso con l’invio della salata sanzione alla rete televisiva. La motivazione è stata una violazione dell’ “obbligo di onestà e rigore nella presentazione e nel trattamento delle informazioni”.

Chiaro attacco alla vita e alla libertà di informazione

Appare lampante come in Francia sembra esserci una esplicita intolleranza verso chi non condivide la mentalità abortista e considera l’aborto, quello che di fatto è, l’uccisione di un essere umano già presente.

La negazione del concepito come essere umano – lalucedimaria.it

Jean-Marie Le Méné, direttore della Fondation Jérôme Lejeune, sulla rivista settimanale Valeurs Actuelles ha voluto denunciare il carattere totalitario di questa decisione. Si tratta di un atto che mostra un’evidente  negazione della realtà.

La negazione è rivolta anche e soprattutto al concepito, verso cui, in Francia, come del resto purtroppo anche in Italia, non ha un riconoscimento giuridico. L’ Arcom nell’ argomentazione che correda la sanzione ha sottolineato che “l’aborto non può essere presentato come causa di mortalità“.

Venendo a mancare il riconoscimento dell’essere umano in via di formazione, la conseguenza è appunto, una totale negazione della realtà osservabile semplicemente con una ragione libera da ideologie.

L’osservazione naturale di ciò che è, e quindi riconoscere un essere umano che inizia a vivere e che è sempre lo stesso prima e dopo il momento del parto o qualsiasi tempo stabilito da leggi, dovrebbe essere solo frutto di un ovvio ragionamento. Ma la società gli nega quella dignitas infinita di cui parla il papa.

L’Autorià francese, inoltre ha denunciato la presenza di una “manifesta inesattezza” nel grafico e nell’affermazione pronunciata e che questa “non è stata oggetto di alcuna contraddizione da parte delle altre persone presenti sul palco“, motivo che è servito come aggravante per la decisione sanzonatoria.

Romana Cordova

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Romana Cordova

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