Il mese scorso tale Edmondo Romano si è presentato come sacerdote alla Chiesa di Saint Georges di Tolosa dicendo di essere stato aggredito a Marsiglia, il parroco, credendo alle sue parole, gli ha dato 350 euro ed una camicia Clergyman. In seguito all’incontro con Romano il parroco, incuriosito dalla sua storia, è andato a cercare su internet informazioni riguardo l’aggressione che questo diceva di aver subito ed invece ha trovato un articolo in cui si chiedeva a fedeli e parroci di diffidare di lui intitolato: ‘Don Romano, mascalzone d’acqua santa: per due anni il falso prete ha sedotto gli allocchi e spennato le pecorelle’.
Nell’articolo in questione veniva spiegato come Romano passasse di diocesi in diocesi celebrando messe senza alcuna autorità ed estorcendo denaro sia alla Chiesa che ai fedeli. A quel punto il parroco di Saint Georges ha denunciato l’impostore che è stato prima arrestato e adesso si trova sotto processo al Tribunale di Tolosa. La vicenda fa sorgere spontanea il dubbio che chiunque possa fingersi parroco e truffare la Chiesa, ma in realtà c’è un modo per verificare se il parroco è realmente chi dice di essere, si tratta di un documento di certificazione della qualifica di pastore che viene firmato e bollato dalla diocesi di appartenenza che si chiama ‘Celebret‘.
Truffatore si finge parroco: il Celebret i documento che attesta la missione pastorale
Il Celebret ha dunque la stessa funzione che può avere un tesserino da giornalista, ovvero quella di accertare l’identità e la professione di chi lo possiede. Questo non ha una forma standard, può variare di dimensione e forma in base alla diocesi, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un grosso bigliettino da visita cartonato sopra il quale c’è la firma dell’Arcivescovo e la bolla di certificazione della diocesi di appartenenza.
Viene da chiedersi, dunque, perché in questi anni nessuno abbia chiesto il Celebret ad Edmondo Romano e la risposta a questo quesito l’ha fornita ad ‘Aleteia‘ il vescovo di Creteil, spiegando che tale documento viene richiesto solamente durante le grandi adunate, occasioni in cui non è possibile conoscere tutti, quindi ha aggiunto: “Quando un prete viene da fuori a celebrare da me io verifico su internet. In caso di dubbio chiamo direttamente in curia”.
Luca Scapatello