Nellâarticolo in questione veniva spiegato come Romano passasse di diocesi in diocesi celebrando messe senza alcuna autoritĂ ed estorcendo denaro sia alla Chiesa che ai fedeli. A quel punto il parroco di Saint Georges ha denunciato lâimpostore che è stato prima arrestato e adesso si trova sotto processo al Tribunale di Tolosa. La vicenda fa sorgere spontanea il dubbio che chiunque possa fingersi parroco e truffare la Chiesa, ma in realtĂ câè un modo per verificare se il parroco è realmente chi dice di essere, si tratta di un documento di certificazione della qualifica di pastore che viene firmato e bollato dalla diocesi di appartenenza che si chiama âCelebretâ.
Il Celebret ha dunque la stessa funzione che può avere un tesserino da giornalista, ovvero quella di accertare lâidentitĂ e la professione di chi lo possiede. Questo non ha una forma standard, può variare di dimensione e forma in base alla diocesi, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un grosso bigliettino da visita cartonato sopra il quale câè la firma dellâArcivescovo e la bolla di certificazione della diocesi di appartenenza.
Viene da chiedersi, dunque, perchĂŠ in questi anni nessuno abbia chiesto il Celebret ad Edmondo Romano e la risposta a questo quesito lâha fornita ad âAleteiaâ il vescovo di Creteil, spiegando che tale documento viene richiesto solamente durante le grandi adunate, occasioni in cui non è possibile conoscere tutti, quindi ha aggiunto: âQuando un prete viene da fuori a celebrare da me io verifico su internet. In caso di dubbio chiamo direttamente in curiaâ.
Luca Scapatello
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