Come Cosimo Fragomeni sia passato dal fare il contadino a fare l’eremita è un processo che trova spiegazioni solo nella fede. Questo perché se si analizzano le motivazioni che lo hanno spinto a costruire un convento in una landa desolata della Locride non vi si trova una spiegazione razionale che sfugga ai meccanismi della religione.
Tutto è cominciato l’11 maggio del 1968, Cosimo aveva lavorato duramente nei campi ricavandone grande fatica e poco profitto. D’ un tratto gli appare una donna bellissima, una giovane della sua età che lo invita ad avvicinarsi con queste parole: “Non aver paura, vengo dal Paradiso, io sono la Vergine Immacolata, la madre del Figlio di Dio; sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore. Io ho scelto questo luogo, qui voglio stabilire la mia dimora e desidero che da ogni paese si venga qui a pregare”.
Cosimo rimase frastornato da quella visione e da quelle parole, anche un po’ scettico, ma il giorno dopo la Beata Vergine gli riapparve e gli disse: “Non ti mancheranno tribolazioni e sofferenze; non ti scoraggiare, io sarò con te e ti sosterrò con la mia mano; il Signore vuole farti strumento del suo amore, per la salvezza delle anime”, così i due giorni a seguire finché il contadino si convinse che quello che aveva visto non era un allucinazione ma il volere di Dio.
Sono così cominciati i duri periodi di lavoro in cui Cosimo da solo cercava di trasformare una landa desolata in un luogo in cui i pellegrini si sarebbero affollati per andare a trovare la Madonna. In quei giorni altri fenomeni inspiegabili si presentarono alla vista e agli altri sensi del contadino: rumori di ruscelli invisibili, campane che suonavano a stormo, e arcobaleni che si formavano durante giornate di sole.
Ben presto il lavoro di Cosimo divenne produttivo, le parole della Madonna divennero il suo credo di vita e dopo un percorso spirituale affrontato con Padre Rocco Spagnolo si è finalmente consacrato alla fede mariana. Adesso, dopo cinquantanni di duro lavoro, nella Locride arrivano 900.000 pellegrini all’anno, un numero impressionante che conferma come la volontà della Beata Vergine abbia influito su quel luogo un tempo arido.
Santa Maria dello Scoglio è divenuto un santuario famoso nel mondo, l’avvicendarsi di pellegrini è costante e in continua crescita. Qui molti malati e disabili hanno trovato la guarigione grazia all’intercessione di Frate Cosimo. Ciò nonostante il frate non si presenta alle masse come un guaritore, l’umiltà (forse la caratteristica che gli ha permesso di ricevere il messaggio della Madre Celeste) che lo contraddistingue lo rende un mistico, il mistico degli ultimi, ha il dono dell’ascolto e della comprensione parla con il cuore usando parole semplici e comprensibili a tutti, ciò gli permette di adattarsi ad ogni tipologia di credente.