Dopo le dichiarazioni del nuovo Superiore Generale della Fraternità San Pio X, don Pagliarani, i tradizionalisti della Fraternità Sacerdotale di San Pietro hanno preso le distanze e giurato fedeltà al papa.
Non è una novità che all’interno della Chiesa ci sia una frangia tradizionalista che non vede di buon occhio l’operato di papa Francesco. A questa fazione appartiene decisamente la Fraternità di San Pio X, la quale, dopo l’elezione a Superiore Generale di don Pagliarani, si è distanziata ulteriormente dalla politica e dalla pastorale del Vaticano. Il sacerdote, appena eletto, ha distrutto quanto ottenuto dalle mediazioni degli anni precedenti decidendo di non accettare la Congregazione per la Dottrina della Fede. Don Pagliarani ha giustificato la scelta sostenendo che gli errori dottrinali commessi dal Concilio Vaticano II fino ad oggi andrebbero riformati.
La risposta di FSSP alla Fraternità San Pio X: “Essere tradizionalisti comporta seguire il papa”
Una tale posizione è un passo deciso verso uno scisma con la Chiesa Cattolica. Lo ha sottolineato a chiare lettere don Andrzej Komorowski, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale di San Pietro che sulla posizione di don Pagliarani ha detto: “Non c’è possibilità di andare in Paradiso senza essere uniti con il papa”. La contrapposizione dell’ordine sacerdotale, una Società di vita apostolica e di diritto pontificio che mantiene la messa tridentina, alla posizione della Fraternità San Pio X è significativa, poiché deriva da una fraternità che predilige mantenersi fedele alla tradizione cattolica.
Nell’esporre il proprio appoggio a papa Francesco ed al Vaticano, infatti, don Komorowski aggiunge: “Il Papa è il volto visibile del nostro Signore. L’unità con lui è molto importante se vuoi essere nella Chiesa. C’è una sola chiesa fondata dal Signore e il Papa è il Suo vicario visibile”, parole che sottolineano come da tradizione i sacerdoti ed i fedeli debbano essere uniti al Santo Padre per volontà di Dio. Nel concludere il proprio ragionamento il sacerdote spiega che il suo appoggio al papa non è un’approvazione pedissequa di tutte le decisioni prese dal pontefice, poiché anch’esso, in quanto essere umano, è fallace. Ciò nonostante, i presunti errori non possono essere una scusa per distaccarsi dal volere di Dio e fare quello che si vuole.
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Luca Scapatello