Una testimonianza da leggere, che ci aiuta a capire come la Madonna possa sempre raggiungerci, per cambiarci la vita.
Padre John Boughton oggi è un sacerdote francescano. Ma quando si recò a Medjugorje per la prima volta dagli Stati Uniti la sua vita era totalmente diversa. Era uno studente universitario di 28 anni iscritto alla facoltà di Medicina, protestante, felicemente fidanzato, e non conosceva quasi per niente la figura di della Vergine Maria.
Sente parlare di Medjugorje per la prima volta nel 1991, grazie ad un amico che ha da poco avuto una forte conversione e che gli presta un libro che riguarda la piccola cittadina della Bosnia-Erzegovina e quello che di miracoloso è successo.
Così, dopo un anno, insieme ad un altro amico decidono di recarsi tutti e tre proprio lì, a Medjugorje, con un gruppo di carismatici. John sperimenta la presenza di Maria, e scopre la bellezza di Gesù in una maniera inedita: “È stata una bellissima esperienza sperimentare e vedere cosa fa il rosario, vedere e incontrare la Madonna perché come protestanti noi non conoscevamo la Madonna. No, l’abbiamo conosciuta qua. È stato anche molto speciale conoscere Gesù nel Santissimo Sacramento“.
Ad un certo punto arriva il confronto con Dio: “Ho capito che dovevo chiedere a Dio e smettere di dirgli cosa volevo io, quindi gli ho chiesto cosa voleva Lui ed è successo un momento speciale sul monte Podbrdo, dove ho finalmente firmato in qualche modo un assegno in bianco a Gesù dicendogli: va bene, Signore, farò tutto quello che vuoi, diventerò persino, e ho pensato alle cose più folli che potessi immaginare, sarei persino diventato un francescano in Bosnia”. E così è stato.
Durante due anni di discernimento trascorsi a Medjugorje, John guida durante la guerra i convogli di una fondazione umanitaria, e in quel contesto riconosce la presenza di Dio e l’aiuto della Madonna. “Era meraviglioso perché ho potuto letteralmente guardare giorno per giorno, a volte anche più volte al giorno, i frutti del paradiso e dell’inferno allo stesso tempo.
Noi lasciavamo quella piccola e tranquilla terra di Međugorje e partivamo per Mostar, poi andavamo su, fino a Zenica e Tuzla e nei luoghi intorno e al di fuori di Sarajevo e affrontavamo i frutti dell’inferno. Poi tornavamo e osservavamo i frutti del cielo. Poi guardavo i frati come affrontavano tutte le sfide“.
Dopo due anni, continua Padre John, “mi hanno invitato ad entrare qui nella Provincia, ero onorato dell’invito, ma nel mio cuore sapevo in qualche modo che ero chiamato a tornare negli Stati Uniti“.
Un sacerdote di Medjugorje, padre Svetozar gli parla di un “piccolo e insolito gruppo di frati del Bronx“. E così conoscerà la comunità a cui appartiene tutt’oggi, servendo i poveri di uno dei quartieri più malfamati del mondo.
La teoria di Padre John è che “Međugorje ha un carisma tramite cui la Madonna invia numerosi comandi di partenza alle sue truppe e le dispone per tutto il mondo per poter fare ciò che vuole il Signore e per essere la luce dell’amore di Gesù Cristo in questi tempi bui“.
“Tanti giovani”, grazie a Medjugorje, “firmano un assegno in bianco al Signore e dicono: Fai di me ciò che vuoi e ovviamente permettono alla Madonna di aggiungere la firma su questo assegno perché nessuno di noi ha abbastanza soldi sul conto bancario, quindi lo consegnano al Signore”.
Continua John: “Ogni volta che qualcuno dice “SÌ” a Gesù, grazie alla mediazione della Madonna, si apre un posto per Dio che poi può agire nel suo cuore e incoraggiarlo”.
Elisa Pallotta
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