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Oggi il funerale di Alessia e Martina

Bara bianca

“E’ con grande emozione che oggi, a nome di tutti, do l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute ed amate.
Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 Maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima, e Martina, a Settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?”.

L’altro giorno, la madre delle bambine si era svegliato dal coma, a cui il marito (anche assassino delle due figlie, Alessia e Martina), l’aveva ridotta.
E, mentre tutto il mondo già conosceva il tragico epilogo della sua vita matrimoniale, lei doveva essere ancora informata.
Ora, anche lei sa che Alessia e Martina sono morte, per mano del padre, e non riusciamo ad immaginare un dolore più grande, soffocato nel pianto e nel rimpianto delle tante denunce fatte, per condotta violenta del coniuge, a cui non era seguita alcuna azione legale.

Oggi, a Cisterna di Latina, si dava, pertanto, l’ultimo addio alle bambine ed era lutto cittadino, perché la comunità potesse stringersi attorno alle famiglie devastate.
Don Livio Fabiani, che ha celebrato la Messa, ha detto: “Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. No! Non sono abituato! Quando vedo una bara bianca, un senso di ribellione mi assale e tanti “perché?” affollano la mia testa.
Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei. E ancora: “Ma sappiamo tutti che umanamente parlando, non esistono risposte, allora ce la prendiamo tante volte con Dio, invochiamo la fatalità, parliamo di cattiveria umana, parliamo del caso.

Ma restiamo sempre insoddisfatti e questo “perché” continua a perseguitarci”.
Dove trovare una risposta a queste domande o la forza che possa farci riprendere, dove cercare la motivazione che ci rassereni, nessuno lo sa. Ma don Livio specifica: “Noi le abbiamo portate qui, in Chiesa, perché questo luogo è stato molto famigliare per Alessia e Martina. Qui hanno pregato insieme alla comunità parrocchiale, qui hanno cominciato a muovere i primi passi sulla via della fede (…). E’ perciò in questo luogo che possiamo trovare la risposta che cerchiamo”.

Come a dire che, solo affidando al Signore le angosce che questi avvenimenti ci suscitano, potremo un giorno trovare pace, nella sua consolazione e nel suo abbraccio di Padre amorevole.

Antonella Sanicanti

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