“I cattolici non hanno mostrato una sensibilità politica adeguata, il discorso è più ampio, rispetto al fatto che non ci sono eletti cattolici in questo Parlamento”, dice il Segretario Generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, in un commento alle ultime elezioni politiche, del 4 Marzo scorso.
In effetti, la sua riflessione non fa una piega e, a nostra discolpa, potremmo solo dire che è davvero difficile individuare, nell’ambito degli schieramenti politici, coloro che davvero porterebbero avanti i valori cristiani.
La verità è che, in Italia, molti dicono di essere credenti “fino a nuovo ordine”, poiché il loro scopo è quello di accaparrarsi più voti possibili, per arrivare a gestire il potere decisionale e legislativo della Nazione.
Molti politicanti, in altrettanti programmi di partito, hanno promesso di battersi, ad esempio, contro l’eutanasia, le unioni gay, contro l’utero in affitto, il testamento biologico e in favore della sacralità della famiglia.
Ora, però, sappiamo che, a distanza di tre settimane dal momento in cui abbiamo espresso il voto, gli eletti non hanno trovano ancora nessun accordo valido e civile, per dare a tutti noi, che speriamo in un rinnovo amministrativo e non solo, un saggio governo o una parvenza di esso.
Ha detto ancora Monsignor Galantino: “L’esito delle elezioni è andato da un’altra parte e qualcuno ha scritto “È stato sconfitto Galantino”, ma io non ero candidato da nessuna parte.
Non sono stato sconfitto, né io, né la Chiesa”.
“Il motivo che porta la Chiesa e il Santo Padre a parlare di accoglienza è unicamente evangelico: “Ero forestiero e mi avete accolto” è scritto nel Vangelo. Non riusciamo a far passare l’idea che un povero Cristo, qualunque colore della pelle abbia, non può trovare il cuore della Chiesa chiuso”.
Noi, intanto, possiamo sperare che ogni politico abbia, in tutta coscienza, la volontà di sostenere i cittadini italiani (e chiunque altro arrivi, motivatamente, nel nostro Paese), nei bisogni primari, tanto trascurati negli ultimi anni di crisi profonda, a più livelli.
Antonella Sanicanti