Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto una videochiamata con Bill Gates, il magnate americano fondatore di Microsoft, in cui si è parlato della sperimentazione dei vaccini.
In particolare, si è affrontato il caso della sperimentazione in corso presso la Oxford University, in cui è impegnata anche la Advent-Irbm, azienda di Pomezia.
L’imprenditore statunitense, uno degli uomini più ricchi al mondo, già 5 anni fa aveva preavvertito tutti in una conferenza pubblica del fatto che l’umanità stava andando incontro ai rischi di una pandemia globale e che non avremmo avuto i mezzi per affrontarla.
Con lui, in America sono state altre le pubblicazioni che in qualche modo “profetizzavano” l’avvenuta di questa catastrofe, che ha portato già a migliaia di vite e ad altrettanti decessi che avvengono tragicamente ogni giorno.
La Fondazione Bill and Melinda Gates è la fondazione privata più ricca al mondo, che nel 2000 Gates ha fondato insieme alla moglie, e nei giorni scorsi ha parlato di uno stanziamento di “fondi necessari alla ricerca medica per lo sviluppo di un vaccino”.
Gates ha già versato 250 milioni di dollari per questa ricerca, così dopo avere contattato già diverse autorità in vari Stati nel mondo, ha deciso che parlerà anche con il premier italiano Giuseppe Conte. Non si capisce però a quale titolo.
Se il problema però affrontato da Gates è di natura economica, sta di fatto che l’Italia e tutti gli altri paesi colpiti dal virus, a causa della crisi economica subentrata a quella sanitaria dovuta ai lockdown imposti dai governi, dovranno investire miliardi di euro per riparare i danni perpetrati in queste settimane, con famiglie senza lavoro in fila alle mense di beneficenza e aziende che stanno già fallendo una dietro l’altra. Si parla di investimenti necessari nell’ordine di centinaia di miliardi di euro.
In confronto a queste spese, la quantità di denaro che ha investito Bill Gates è risibile, pari all’incirca a quella del gruppo di esperti nominato dal governo nell’ambito della commissione tecnico-scientifica.
Il dubbio è che Gates, molto probabilmente, investirà questi soldi per un ritorno in termini di interesse personale. Ma se Gates ha interesse nella filantropia, potrebbe prendere esempio dalle opere di solidarietà che la Chiesa italiana e il Vaticano stesso hanno messo in atto in queste settimane.
Dall’inizio dell’epidemia, la Conferenza episcopale italiana ha investito in Italia una quantità di denaro maggiore di quella utilizzata da Gates per il vaccino in tutto il mondo. Lo scorso 8 aprile infatti la Cei ha donato 200 milioni di euro dell’otto per mille per aiutare i poveri e le persone che si sono ritrovate in difficoltà economiche per via della pandemia.
Sappiamo bene infatti che il vaccino su cui vuole investire Gates sia importantissimo nella lotta a questa pandemia. E sappiamo anche che una volta prodotto dovrà essere venduto, che avrà cioè un costo, e i produttori di questo vaccino, ovvero le case farmaceutiche, avranno forti interessi legati a questo.
Lo stesso Gates possiede azioni di tutte le maggiori case farmaceutiche che stanno lavorando allo sviluppo e alla produzione di questo vaccino. Ma allora, nel dialogo con il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, cioè tra un’autorità pubblica e un soggetto privato, non c’è il rischio di un conflitto di interessi camuffato sotto il nome della filantropia?
Se entriamo nel caso italiano, nei giorni scorsi ha fatto discutere la notizia rilanciata dal programma televisivo le Iene riguardanti il consigliere del premier Giuseppe Conte, ex presidente dell’Istituto superiore di Sanità Walter Ricciardi.
Che nei giorni scorsi ha avuto una diatriba pubblica anche con l’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha sostenuto non avere con lui legami quando in realtà i giornalisti lo hanno accreditato, per tutte le settimane precedenti, come soggetto avente un ruolo nell’Oms.
Ricciardi, attuale consulente del governo per l’emergenza Covid, nel 2018, 10 giorni dopo l’inchiesta delle Iene, si dimise da presidente dell’Istituto Superiore di Sanità per un conflitto di interessi.
In quel servizio si è affermato che Ricciardi ha presentato delle omissioni nel proprio curriculum legate a “rapporti quantomeno sospetti con alcune case farmaceutiche e con una società di lobbying”, scrive il programma di Italia uno.
In queste ore anche esponenti pubblici e politici stanno prendendo posizioni su questo fronte, ma a noi non interessa cavalcare alcuna onda o sponsorizzare nessuno. Ci chiediamo soltanto se questo sia giusto, e fino a che punto, sull’onda delle parole che continuamente ci ripete il Santo Padre Francesco.
Che lo scorso 4 aprile tuonava contro chi approfitti della pandemia per fare i propri interessi. “Nessuno approfitti della pandemia per fare i propri interessi”, è il messaggio del Papa riportato dall’Osservatore Romano.
“In questi momenti di turbamento, di difficoltà, di dolore, tante volte alla gente viene la possibilità di fare una o l’altra cosa, tante cose buone“, ha detto Francesco. “Ma anche non manca che a qualcuno venga l’idea di fare qualcosa non tanto buona, approfittare del momento e approfittarne per se stesso, per il proprio guadagno. Preghiamo oggi perché il Signore ci dia a tutti una coscienza retta, una coscienza trasparente, che possa farsi vedere da Dio senza vergognarsi”.
Nell’omelia della Messe celebrata lo scorso 19 aprile, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, affermava: “Non pensiamo solo ai nostri interessi, agli interessi di parte. Cogliamo questa prova come un’opportunità per preparare il domani di tutti. Perché senza una visione d’insieme non ci sarà futuro per nessuno“. E così via, sono molti gli appelli del Papa in questa direzione.
Ma non bastassero, sarebbe sufficiente leggere quanto scrive l’apostolo Giacomo nella sua Lettera. “E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco.
Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza”.
Mossi perciò da queste parole, che scuotono le nostre coscienze, ci poniamo domande. E cerchiamo nella preghiera la risposta, come ci ha invitato a fare anche il nostro Santo Padre Francesco. “Farà bene fare un po’ più di preghiera e un po’ più di penitenza ma non per i poveri, per i ricchi. Sì, per i ricchi che non sono liberi, per i ricchi schiavi, perché il ricco libero è generoso, sa che le ricchezze le ha date Dio per dare agli altri e questo è un grande.
Ma i ricchi schiavi, quelli che hanno fino a qui e domani vogliono più e più e più e pagano il prezzo anche di sfruttare il prossimo e pagano il prezzo anche di adorare un idolo, sono schiavi”.
Giovanni Bernardi
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