Una storia che riempie il cuore e che vale la pena di raccontare, perché ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio, anche fra la violenza più disumana della guerra, la grazia opera cose meravigliose.
La vocazione e la chiamata a seguire Gesù è un qualcosa che, specie al giorno d’oggi, si sta perdendo sempre di più sempre di meno sono i giovani e le giovani che scelgono di seguire Cristo per tutta la loro vita.
Davanti alle bombe della guerra, alla miseria e alla fame, due fratelli gemelli hanno risposto concretamente a Cristo e gli hanno detto un SI convinto. Vediamo insieme chi sono.
Gesù chiama chi ama: questo è quello che abbiamo imparato a capire e a conoscere. E specie in zone di guerra, la presenza di Cristo si fa sentire ancora più forte. Siamo in Siria e la storia che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile quanto anche del miracoloso. Si tratta di due giovani francescani che sono stati ordinati sacerdoti agli inizi del mese di luglio.
È stato proprio il Vicario Apostolico dei Latini di Aleppo, Mons. Hanna Jallouf, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, ad officiare la celebrazione eucaristica durante la quale sono stati ordinati sacerdoti i francescani Johnny e George Jallouf. Un momento molto speciale quanto particolare per la chiesa di Aleppo in quanto, al di là della guerra, si tratta della prima ordinazione sacerdotale dopo 17 anni.
I due fratelli gemelli, diaconi e francescani proprio in zona di Terra Santa, in un’intervista, riportata anche dal sito “Churchpop”, hanno raccontato di come è nata la loro stessa vocazione.
A parlare per primo è stato proprio Johnny il quale ha spiegato che la sua vocazione, o meglio, i primi segnali, sono già arrivati intorno ai 15 anni d’età: “A quel tempo, io e mio fratello andavamo regolarmente in chiesa e partecipavamo alle sue attività, in particolare alla Messa. Ma dopo circa un anno e mezzo, l’idea della chiamata è ritornata, in particolare quando ho sentito che il Regno dei Cieli è simile a un uomo che ha venduto tutto ciò che aveva per avere la perla. Lì ho capito che la perla non è altro che il nostro Dio, che dovevo seguire” – ha spiegato.
In effetti, da adolescente, Johnny difficilmente riusciva a capire che quella voce che sentiva in sé era quella di Gesù. Per questo, ha iniziato ad interrogarsi sulla sua vita e, in particolar modo, un giorno recitando il Padre Nostro, ha posto particolare attenzione alla frase “sia fatta la tua volontà”. Ed è stato lì che ha compreso: “Qui una voce interiore mi ha scosso, dicendomi: ‘Tu affermi: Sia fatta la tua volontà, ma fai la tua. Più avanti ho compreso che Dio desiderava che io fossi medico delle anime e non dei corpi” – ha concluso.
Dall’altro lato, anche suo fratello George, ha deciso di abbracciare la vita monastica. E, sempre come racconta Churchpop, lui la vocazione non l’aveva presa proprio sul serio, anzi. La sua vita era orientata alla cinematografia, almeno lui così credeva: “Non temo alcun male perché tu sei con me’. Così ho chiesto a Dio la forza per stare sempre con Lui […] Sentii, senza pensarci né pianificarlo prima, che c’era una mano che mi spingeva ad entrare nella vita monastica […] Così ho voluto essere lo strumento che collega Dio e le persone attraverso il sacramento del sacerdozio” – ha spiegato.
Come è vero che Dio chiama anche quanto meno ce lo aspettiamo.
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