Notizie di cronaca nera, come quella di una madre che uccide la figlia, mostrano un dato: che il diavolo non è una metafora, ma una realtà che agisce.
Nei giorni scorsi si è letto della tragica morte, nel Siracusano, del piccolo Evan, di soli 21 mesi, è stato massacrato di botte dalla madre e dalla persone che conviveva con lei. Lunedì pomeriggio il corpicino del piccolo è arrivato, senza vita e di un’ambulanza, nel pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica.
La tragica morte del piccolo Evan, massacrato di botte a due anni
Insieme al bambino c’era la mamma. Il medico ha però subito notato i lividi sul collo. Questi erano evidentemente dovuti a delle percosse che il piccolo avrebbe subito poco prima delle morte, ma anche nei giorni e nelle settimane precedenti. Subito i medici e gli infermieri hanno capito se si trattasse di un’uccisione.
Insomma, il piccolo era stato picchiato a morte. Tutti in quell’ospedale hanno parlato di qualcosa di sconvolgente, che lascia senza fiato né parole. E subito è stato allertato il commissariato di Polizia di Modica. Ogni tentativo di rianimazione è stato inutile. Il piccolo Evan era già morto.
Gli operatori: “qualcosa di raccapricciante”. Lo zampino del diavolo
L’operatore ha spiegato di avere visto “qualcosa di raccapricciante“. “Non ho parole”, ha commentato ai giornalisti. Invece del conforto che ogni madre dovrebbe naturalmente donare al proprio bambino, il piccolo Evan è stato costretto a vivere un orrore indicibile. Il bimbo spesso rimaneva con il compagno della donna, quando usciva. Le urla, un giorno, hanno però attirato i vicini, che subito hanno chiamato il 118.
Dalle indagini della polizia è emerso un quadro da film dell’orrore. E sono finiti agli arresti sia il convivente della madre di Evan, Salvatore Blanco, di 32 anni di Noto, e la madre, Letizia Spatola, di 23 anni. Il papà del bimbo lavorava fuori dalla Sicilia. Ma già i nonni paterni avevano denunciato ai servizi sociali in più occasioni il degrado in cui viveva il piccolo.
Ora bisogna aspettare gli esami dei fatti
Gli esami accerteranno i fatti, ma pare che ogni giorno Evan subisse forti violenze. Fino al tragico giorno di lunedì. La terribile verità è che sempre più spesso le cronache riportano casi, come questo, inauditi. Genitori che uccidono i propri figli. Mamme che invece di proteggere, accudire, amare la creatura nata dal proprio grembo, la calpestano, la picchiano, la abbandonano, la odiano. Fino alla morte.
Diversi anni fa si ricorda il caso di Maria Geusa, una bimba di due anni e sei mesi di Città di Castello, uccisa dall’imprenditore Giorgio Giorni, amante della madre, con una brutale e indicibile violenza sessuale. Quando il papà Massimo Geusa, che lavorava nell’impresa dell’orco che ha ucciso sua figlia, arriva in ospedale e capisce tutto. La madre, Tiziana Deserto, è stata condannata a 15 anni per concorso anomalo in omicidio. Per Giorni arriva l’ergastolo.
Una vicenda mostruosa che ci dice che il diavolo è tra noi e opera
La vicenda mostruosa fa venire il voltastomaco. Purtroppo, di casi simili, se ne leggono sempre di più. Il dato, evidente, è che non ci troviamo di fronte a semplici delitti. Al contrario, è lo zampino del diavolo che in questi casi la fa padrone. Bisogna dirlo chiaro e tondo: il demonio utilizza alcuni uomini fragili per mettere in pratica i suoi piani di morte.
Una madre è colei che più di ogni altra persona al mondo difende il proprio figlio o la propria figlia. Pensare che possa diventare assassina della propria creatura non è umano. Ma demoniaco. Si parla tanto in questi giorni di un virus, dimenticandosi che c’è un altro virus, che non colpisce direttamente il corpo, ma va molto più nel profondo. E scalfisce l’anima. Al punto da provocare simili atrocità.
C’è bisogno di preghiera, affinché il Signore scacci il male per sempre
C’è bisogno di preghiera, bisogna invocare il Signore di fronte a tali oscenità. Con le lacrime agli occhi, il nodo alla gola, un blocco nello stomaco, di fronte a notizie di tale fattura non si può fare altro che appellare Gesù, invocarlo, chiedergli che possa per sempre scacciare satana nell’inferno da cui proviene. E che i suoi piani di distruzione possano terminare per sempre.
Il diavolo non può nulla contro il Signore, per questo ogni giorno dobbiamo affrontarlo con la preghiera, con le opere di carità, con le benedizioni, invocando il crocifisso, ricordando la sofferenza di Gesù per l’umanità, affinché venisse salvata. Signore, aiutaci a fare in modo che simili tragedie non possano accadere mai più. Scaccia satana dalle vite e dalle menti di ogni uomo, affinché la Tua pace scenda su questa terra.
Giovanni Bernardi