Se i genitori sono preoccupati per il dilagare della cultura gender, che si sta espandendo in ogni ambiente, anche nelle scuole primarie; se i genitori hanno l’intenzione di tutelare i propri figli e la loro affettività, da ogni influsso equivoco; se vogliono essere costantemente a conoscenza di ciò che alcune lezioni extracurriculari propongono agli scolari, possono beneficiare dei consigli di Massimo Gandolfini, Presidente del Comitato “Difendiamo i nostri Figli”.
In primo luogo, tutti dovrebbero sapere che l’artico 30 della Costituzione italiana e l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dichiarano e proteggono il diritto dei genitori all’educazione e all’istruzione dei propri figli, in quanto essi hanno la possibilità di decidere ”cosa devono imparare” e secondo quale morale; inoltre, possono avvalersi di associazioni apposite, per farsi sentire, presso le istituzioni e i plessi scolastici.
A parte la fede religiosa, ci sono molti altri motivi che dovrebbero indurre i genitori ad esercitare questi loro diritti, come la libertà di ognuno di esprimersi al meglio e di avere il massimo della formazione culturale possibile, priva, certamente, da influenze di sorta.
Bisogna informarsi sui programmi di insegnamento preparati ed impartiti nelle scuola frequentate dai loro figli e leggere attentamente il Pof (Piano Offerta Formativa).
In secondo luogo, i genitori possono esercitare il diritto al consenso informato, che consiste nell’autorizzare o meno la partecipazione del proprio figlio a certe lezioni.
Ci sono, infatti, degli insegnamenti extracurriculari, che il loro figlio non è tenuto a seguire.
Se l’insegnamento riguarda la cultura gender, l’educazione all’affettività e alla sessualità, secondo i loro dettami, il genitore può decidere di non far partecipare il figlio.
Il genitore, inoltre, può chiedere al consiglio di classe, all’Istituto e al dirigente scolastico, ai professori, al Preside qualunque tipo di chiarimento sugli argomenti trattati a scuola.
Alcune Associazioni di genitori, raccolgono, poi, ogni eventuale problematica: segreteria.nazionale@agesc.it.
Antonella Sanicanti