In Nigeria, la Chiesa è in allarme, poiché i cristiani e i “non musulmani” sono spesso i protagonisti di atrocità subite inaudite. Dal Gennaio del 2018 sono state ben 6000 le persone uccise, per mano degli islamici.
E questi sono i dati che riguardano solo gli ultimi 6 mesi e comprendono, soprattutto, donne, bambini e anziani.
“Quello che sta accadendo in Nigeria, nello Stato di Plateau e in altri Stati, è un genocidio puro e deve essere fermato immediatamente”.
A gridarlo forte e chiaro è l’ Associazione Cristiana della Nigeria, in un comunicato stampa che denuncia i fatti.
Le vittime sono state uccise, ma, prima ancora, saccheggiate e mutilate, e la situazione è davvero grave, tanto che la Nigeria chiede l’intervento delle Nazioni Unite, contro gli attacchi dei nomadi Fulani, gli islamici del territorio.
“Siamo particolarmente preoccupati per la diffusa insicurezza nel Paese, in cui gli attacchi illegali e le uccisioni perpetrate dai mandriani, banditi e terroristi armati Fulani si sono verificate quotidianamente nelle nostre comunità, senza incontrare grossi impedimenti da parte delle agenzie di sicurezza”.
Si ribadisce, infatti -e questo rende ancora più temibile la situazione- che il Presidente Muhammadu Buhari non riesce a fare giustizia e a catturare i responsabili delle stragi.
Si specifica, inoltre, che non si stratta affatto di conflitti territoriali e a sostenerlo sono anche i prelati del posto, insieme all’Open Doors USA e all’International Christian Concern.
I bersagli del Fulani sono i cristiani e i “non musulmani” e questo è fuor di dubbio: “Come può essere uno scontro, quando i mandriani islamici sono i predatori e gli abitanti/agricoltori indigeni sono la preda?
Fino a quando continueremo a non chiamare la malattia con il suo vero nome, sarà difficile diagnosticarla correttamente e guarirla”.
E questo riporta alla mente le terribili vicende del genocidio perpetuato in Ruanda, del 1994!
Antonella Sanicanti