Germania: la scoperta archeologica che cambia la storia

La recente scoperta archeologica può cambiare definitivamente la storia cristiana al di là delle Alpi: il reperto rinvenuto in Germania può anticipare la presenza cristiana in terra tedesca di molti anni. 

Archeologia
Archeologia (photo Pixabay)

Rispetto a come siamo abituati a pensare la storia cristiana in terra tedesca, è forse necessario anticipare l’antica presenza di popolazioni cristiane di molti anni. Questo è quanto sostiene anche il sindaco di Francoforte Mike Josef che, come afferma l’agenzia Sir, assicura che la storia del cristianesimo della città può essere portata indietro di almeno cinquanta o cento anni. Da quanto si apprende, è stato infatti rinvenuto un importantissimo reperto archeologico risalente al III secolo d.C. Si tratta, in base a quanto si apprende dall’agenzia, di una sottile lamina d’argento, con all’interno un testo di circa diciotto righe. All’interno di questo reperto, che in base a quanto si apprende sembra essere grande quanto una scatola di fiammiferi, vi è un’iscrizione molto importante: “Ogni lingua confessi (Gesù Cristo)”. Si tratta, dunque, di una scoperta molto preziosa. I libri di storia, infatti, hanno da sempre parlato della presenza di popolazioni pagane al di là delle Alpi, in terre germaniche. Gli stessi hanno poi ribadito la presenza cristiana in epoche molto più recenti. Stando invece alla recente scoperta, la presenza di popolazioni cristiane in quelle terre può essere sicuramente anticipata.

La scoperta archeologica in Germania

La campagna degli scavi dove è stato rinvenuto il prezioso reperto risale già al 2018, anche se la scoperta è recentissima. Da quanto leggiamo, l’iscrizione presente nella lamina d’argento è conservata benissimo. Questo perché, da quanto si apprende, la sottilissima lamina era protetta da un piccolo amuleto, anch’esso d’argento. Questo ha reso possibile la perfetta conservazione della scoperta archeologica tedesca.

Le parole del sindaco

Come riporta Sir, il Sindaco della città, Mike Josef, ha potuto ribadire con certezza che si tratta della più antica testimonianza di vita cristiana a nord delle Alpi. In fase di presentazione della scoperta, il sindaco si è manifestato entusiasta, definendo il ritrovamento come “sensazionale”. Gli studiosi hanno potuto datare il reperto tra il 230 e il 270 d.C. Questa importante scoperta può sicuramente riscrivere la storia del cristianesimo delle terre germaniche di quel tempo.

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