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I gesti da fare in Chiesa al momento della pace e del Padre Nostro

 

E’ bello pensare e sapere che ci siano delle norme anche per avere un corretto atteggiamento in chiesa o comunque durante una preghiera o alla presenza del Santissimo Sacramento.

Anche il nostro copro, infatti, ha bisogno di essere “educato”, perché assuma quegli atteggiamenti che dicano di noi, ciò che a parole non stiamo esprimendo in quell’istante.

Lo dice anche la psicologia, con lo studio delle espressioni corporee, del viso e dei gesti, della comunicazione non verbale, che svelano “chi” siamo in realtà e cosa vorremmo esprimere.

Durante la Messa, ad esempio, molti fedeli, al momento del Padre Nostro, alzano le braccia, con le mani rivolte verso l’alto, in segno di “ricezione di grazie”, così come fa il sacerdote in molti casi, mentre celebra. Altri invece si prendono per mano, durante il Padre Nostro .

Il primo atteggiamento, anche se non è obbligatorio, è il più consono, per come ci pone al cospetto delle parole che stiamo pronunciando.

Il secondo, invece, è meno opportuno, durante la Messa, ed è preferibile, semmai, utilizzarlo quando si compie una preghiera comunitaria.

Sarebbe anche carino che tutta l’assemblea fosse pronta a compiere gli stessi gesti, anche per sintonizzarsi, in qualche modo, con ciò che in quel momento specifico sta accadendo, per noi e per gli altri presenti, al cospetto del Sangue e del Corpo di Cristo.

Lo stesso discorso si potrebbe applicare ad un altro momento molto significativo della celebrazione: lo scambio della pace tra i fedeli, che precede la Comunione.

Quello è effettivamente un modo per acquietarsi e rappacificarsi, non solo simbolicamente, ma realmente con le persone che abbiamo intorno.

Stringere la mano del “vicino di panca”, dire parole come “la pace sia con te” (a cui va risposto “e con il tuo spirito”), ci permette, in quel frangente, di farci tornare alle mente qualunque altra situazione che, nella nostra vita, necessità di essere appianata, sondata dalla grazia della serena fratellanza.

Solo così prende senso il momento successivo, importantissimo, che ci permette, con cuore pulito, di recarci all’altare e cibarci del Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo, perché viva in noi.

Durante lo scambio del segno della pace, solitamente, i sacerdoti si abbracciano, i familiari si scambiano anche un bacio (qualcuno lo fa).

L’ “etichetta ecclesiale”, non precisa cosa fare, ma dice “ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio”.

 

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