Papa Francesco ha letteralmente sorpreso una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, che è rimasta a dir poco spiazzata da quell’attenzione tanto inaspettata quanto incoraggiante.
La coppia aveva scritto una lettera al Santo Padre in cui raccontava la loro storia.
È stata quindi una vera e propria meravigliosa sorpresa per la famiglia affidataria piemontese appartenente all’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha accolto due ragazzi con disabilità e di cui ne aveva parlato in una missiva inviata a Bergoglio.
Il gesto improvviso di papa Francesco
È arrivato intorno alle 17, quando Caterina, che vive in provincia di Torino insieme al marito Bruno e che fanno parte della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, sente squillare il cellulare ma legge, in un primo momento, “numero privato”. Alla risposta, scoppia la commozione. “Buongiorno, sono Papa Francesco“, dice il Papa, che si sente rispondere: “Oh, mamma mia!”.
A quel punto, Francesco, con ironia coglie la situazione e replica: “No, non mamma mia… sono davvero Papa Francesco!”. Alcuni giorni prima una coppia con una bambina con disabilità aveva detto a Caterina che si stavano per recare dal Papa, e per questo che avrebbe potuto consegnare da parte sua una lettera.
Anche Caterina ha una bambina con disabilità, che ha accolto in Casa famiglia quando aveva otto mesi, e che adesso ha 11 anni. Caterina e Bruno infatti dal 2003 hanno deciso di aprire la loro famiglia all’accoglienza, ricevendo in affido una quindicina di minori. Dal 2019 Caterina dal 2019 è anche punto di riferimento del progetto “Portami a casa”, per sensibilizzare le famiglie all’accoglienza di minori abbandonati o provenienti da situazioni difficili.
“Sembrava di parlare con un amico”, racconta Caterina
Così ha deciso di parlare al Papa di questa sua esperienza, riportando le parole della figlia. “Io non cammino, non parlo con la voce, ma comunico con il mio sguardo. Ho un impianto cocleare, un dispositivo medico elettronico sviluppato per persone con profonda perdita dell’udito, che mi fa sentire la musica, di cui sono appassionata, e le voci dei miei cari e dei miei amici”.
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La mamma si è così presa in carico il messaggio della figlia per recapitarlo al Papa. “In questo ultimo anno ho dovuto subire un intervento perché avevo una lussazione all’anca e ho sofferto molto, ma grazie a Dio, adesso sto meglio. I miei genitori ringraziano Gesù ogni giorno per essermi stato vicino attraverso l’operato di medici e operatori”.
Oltre ai due figli naturali della coppia, c’è poi anche un altro figlio adottivo, un “ragazzone di 26 anni affetto da autismo”, e con la lettera Caterina aveva allegato una foto in cui i due figli adottivi guardano in tv l’Angelus di Papa Francesco, insieme al suo numero di cellulare. “Non mi aspettavo che mi chiamasse davvero, e addirittura dopo soli due giorni da quando i nostri conoscenti gli hanno consegnato il nostro scritto”, racconta all’Ansa.
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Il Papa ha chiesto alla donna come stessero i due ragazzi. “Sembrava di parlare con un amico. Ha voluto sapere altri particolari sulle loro storie”, è il commento di Caterina. Mentre l’incoraggiamento del Papa è stata tanto deciso quanto semplice: “Vi ringrazio per ciò che fate per questi bambini”.