Il Gesù che abbraccia è un crocifisso a cui è legata la narrazione di un miracolo che ha dell’incredibile.
A Würzburg, in Germania, c’è un crocifisso risalente al XIV secolo in cui Cristo ha le mani staccate dalla croce e sembra abbracci qualcuno.
Nel corso dei duemila e passa anni di storia della Chiesa, sono state innumerevoli le storie di uomini e donne che si sono convertite davanti ad un Crocifisso. Ancora più numerose sono i racconti riguardanti miracoli avvenuti in presenza di numerosi testimoni, apparizioni e comunicazioni da parte del Cristo a fedeli molto dotati. Non a caso Cristo in Croce è il simbolo della religione cristiana, il memento del calvario che il Salvatore ha affrontato per permetterci di ottenere la salvezza eterna.
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Il Crocifisso ci ricorda nei momenti bui che anche Nostro Signore ha dovuto affrontare un calvario prima di poter risorgere. Ogni cristiano porta la propria croce, così com’è il Figlio di Dio ha fatto prima di lui. Ci ricorda che nessun patimento può distruggere la nostra anima e la nostra fede, nessuna difficoltà è troppo grande da poter essere superata. Ci ricorda infine che pregare dinnanzi ad esso ci mette in contatto diretto con Dio, poiché nella chiesa ed in ogni luogo lui è presente.
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Un esempio della presenza reale di Gesù nel Crocifisso viene dalla Germania e riguarda una croce risalente al XIV secolo. La particolarità è che a differenza degli altri, il Gesù Cristo in questo caso non ha le braccia inchiodate ma quasi conserte, come se stesse abbracciando qualcuno. Secondo la tradizione locale questa posizione è legata ad un miracolo che è avvenuto durante la guerra dei trent’anni, tra il 1618 ed il 1648.
Luca Scapatello
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