Gesù, durante la sua agonia nell’orto del Getsemani, venne consolato da un Angelo. San Tommaso ci spiega così il ruolo di quell’Angelo.
Gesù soffriva terribilmente in quel momento. Ma Lui, in quanto Vero Uomo, aveva, oltre al Padre, un Angelo Custode a cui affidarsi?
La risposta di San Tommaso
Gesù aveva un Angelo Custode? Per dare risposta a questo interrogativo dobbiamo fare riferimento ad alcuni scritti che hanno caratterizzato la storia della Chiesa. Partiamo da San Tommaso d’Aquino. Nella sua “Summa Theologiae”, il dottore della Chiesa scrive: “Gli Angeli sono incaricati da Dio Padre di guidarci alla Patria Celeste, prendendosi cura di noi e sviandoci dai pericoli. Ci proteggono, rispettando sempre la nostra libertà umana, mediante l’illuminazione della nostra intelligenza”.
Ma Gesù? Gesù non aveva motivo di essere illuminato dagli Angeli nel suo cammino. Sappiamo bene che Gesù aveva insite, in se, tre scienze: la visione beatifica, la scienza infusa e quella acquisita. Come San Paolo scrive, nella Lettera agli Ebrei, “è diventato tanto superiore agli Angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato”.
Gli Angeli con Gesù nel Getsemani
Ma allora perché gli Angeli lo vanno ad assistere nella sua agonia al Getsemani? San Tommaso risolve così questo enigma: “A lui non conveniva la sorveglianza di un Angelo custode, quasi fosse a lui superiore, ma piuttosto il ministero degli Angeli, a lui inferiori. Infatti leggiamo che gli Angeli gli si accostarono e lo servivano”. Gesù, dunque, non ne aveva bisogno, Lui aveva potere su tutte le creature. Ma era necessario, prima di entrare nella gloria del Padre, che gli Angeli testimoniassero e lo riconoscessero come Re e Maestro.
Con queste parole, San Tommaso non ci esprime direttamente la certezza che Gesù, nella Sua vita terrena, abbia avuto un Angelo Custode. Del resto le Scritture indicano che non c’era un solo Angelo a servire Gesù, ma una schiera di Angeli. Questo significa che gli Angeli non vegliavano su Gesù come un qualsiasi mortale, ma lo servivano. Da qui ne può conseguire che questi non erano Angeli Custodi, ma bensì servitori.
Gli Angeli da Gesù: lo confortano
San Tommaso prosegue nella sua spiegazione entrando nel ruolo dell’Angelo presente nel Getsemani accanto a Cristo: “Lo scopo del conforto angelico non era di istruire, ma di dimostrare la realtà della natura umana di Cristo”. Ecco in quel momento, l’anima di Cristo aveva bisogno di conforto e il ruolo dell’Angelo è stato quello di illuminarlo, di rianimare il suo coraggio.
L’Angelo, evocando anche Dio Padre e le sue virtù, ha pregato ed offerto per Gesù una riparazione alle offese e alle ferite che di lì a poco avrebbe subito. La sofferenza di Gesù è stata tale, la sua sofferenza e la sua morte hanno redento i nostri peccati. Gli Angeli lo hanno “consolato ed aiutato”, hanno sentito la necessità di essere vicini al loro Re e Maestro, quando tutti lo avevano abbandonato.
Preghiamo sempre gli Angeli, nostri Custodi.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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