Ancora un atto dissacratorio contro il presepe, a farne le spese è stato di nuovo Gesù Bambino. Ma succede poi qualcosa di inaspettato.
La statua è stata trafugata dall’istallazione presepiale da ignoti vandali. Ciò che però ha colpito è stata una “sorta di redenzione” arrivata poco dopo.
I ladri, infatti, hanno scritto una lettera, cercando di motivare il loro gesto.
Statua rubata e poi riportata
È successo ancora una volta e, sempre, contro le immagini sacre del presepe. Dopo l’episodio della statua del bambino Gesù con le gambe amputate avvenuto in provincia di Avellino, questa volta i ladri hanno letteralmente trafugato questa piccola statua. È successo a Fossacesia, in provincia di Chieti.
Il triste episodio è accaduto nella notte del 30 dicembre e la statua era stata rubata dal presepe che era stato posto nella piazza centrale della cittadina. Per essere, poi, ritrovato nel tardo pomeriggio del giorno successivo presso il presepe dell’Abbazia di “San Giovanni in Venere”. Un furto lampo, potremmo definirlo, ma ciò che colpisce è quello che è successo dopo.
Al Comune di Fossacesia è arrivata, infatti, una lettera anonima indirizzata al primo cittadino con le scuse di ciò che era stato compiuto. È arrivata infilata sotto la porta dell’Ufficio Anagrafe. “Volevamo innanzitutto scusarci per il nostro gesto giudicato come un atto di vandalismo.
Il nostro non voleva essere un gesto mirato a offendere la religione o a urtare la sensibilità altrui, bensì solo un gesto di goliardia fatto tra amici per ridere, senza rendersi conto delle conseguenze morali e legali che avrebbe comportato questo gesto fatto con troppa superficialità” – è scritta nella prima parte della lettera, come citato dal quotidiano “Leggo”.
La lettera di scuse arrivata per il gesto compiuto
Fa pensare e, allo stesso tempo, riflettere sul perché alcune persone compiano questi gesti che potremmo definire assurdi. Fortunatamente, poi, pentirsene. Ma la missiva continua: “Dato che non abbiamo arrecato alcun tipo di danno al Bambino Gesù, ma l’abbiamo semplicemente spostato da un posto a un altro, sempre nei confini del paese, anche in un luogo visitato come l’abbazia, in modo che sicuramente sarebbe stato ritrovato.
Chiediamo ulteriormente scusa ai cittadini che si sono ritenuti offesi per questo gesto barbarico e speriamo che la comunità possa perdonare questo atto di stupidità” – si conclude.
Il motivo del furto, indicato come una goliardata fra amici e, allo stesso tempo, il chiedere scusa per ciò che si è fatto. La statua, di per sé, non ha subito danno alcuno (a differenza di quanto, invece, era successo in provincia di Avellino), ma solo spostata da un presepe ad un altro.
Dal canto suo, il primo cittadino di Fossacesia ha commentato: “Ho apprezzato il pentimento degli autori, ma mi aspetto da loro una telefonata chiarificatrice prima di fermare l’azione d’indagine avviata dagli uomini dell’Arma. Mi auguro che qualcuno di loro si faccia sentire per capire meglio cosa li ha spinti a spostare il Bambinello. Io non rivelerò a nessuno le loro identità. Intanto, apprezzo davvero la loro lettera” – cita, ancora, il quotidiano “Leggo”.