IL SANTUARIO DI SOPÒ
“Dio Padre, hai impresso su questa pietra l’immagine dolorosa e umiliata di tuo figlio Gesù Cristo. Ti preghiamo affinché lo Spirito Santo, che ha dato forza al cuore della Madre Addolorata, imprima anche nei nostri cuori il segno misericordioso del Tuo amore e del Tuo perdono; che ognuno di noi senta la presenza di Gesù e la scopra nel volto del prossimo. Così, uniti alla croce di Tuo Figlio, diamo, come membri della tua Chiesa, una chiara testimonianza della nostra speranza. Tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.”
Questa efficacissima preghiera è diffusa dal Santuario di Sopò (Colombia), nei pressi di Bogotà. Ogni anno, li, vengono ospitati migliaia di fedeli che vanno a venerare l’immagine del volto di Gesù, impresso su una pietra.
La storia di questa devozione risale al 1753, a quando la signora Rosa Nieto, che serviva la parrocchia lavando le tovaglie dell’altare al fiume Moya, vide nell’acqua una pietra che emanava luce. La prese e vi scorse il volto di Gesù. Dopo averla portata a casa, nel suo altare personale, si accorse che brillava anche la sera al buio e che non si era sbagliata, lasciva intravedere proprio l’immagine Sacra.
Decise allora di parlarne al suo parroco, Padre Raymond Chavez Forero. Lui, con la vista offuscata dall’età avanzata e da una buona dose di incredulità, non seppe vedere altrettanto, ma invitò Rosa a tenere la pietra con se e a pregare.
Rosa pregava e custodiva la pietra come una reliquia, fino a che, qualche giorno dopo, anche la vista del Padre venne risanata e capì di dover andare dalla sua parrocchiana al più presto.
Volle rivedere la pietra: la fede aveva tolto il velo che lo annebbiava e anche lui poté contemplare finalmente il volto di Gesù Cristo flagellato.
Dopo il sacerdote, altri lo videro e lo testimoniarono, cosicché il culto della pietra di Sopò si diffuse in molti luoghi.
Col tempo i colori dell’immagine sono diventati addirittura più nitidi e, nel 1953, presso il fiume Moya, fu costruito il Santuario con l’altare maggiore che ospita la pietra trovata da Rosa.
Il 21 aprile del 1977 la pietra fu rubata, ma poi misteriosamente restituita.
Anche questo evento viene ricordato nel Santuario, insieme ad ogni altro prodigio avvenuto nel corso degli anni.
Come recita la preghiera “… che ognuno di noi senta la presenza di Gesù e la scopra nel volto del prossimo …”, sempre.