Questa ricorrenza è strettamente legata alla vita e alle opere di suor Faustina Kowalska (1905-1938, Polonia), canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000.
La Santa proveniva da una famiglia di contadini, aveva studiato poco e, dopo aver lavorato come domestica presso alcune famiglie benestanti, a 20 anni entrò nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. A soli 33 anni morì a causa della tubercolosi.
Così descritta, la vita di suor Faustina sembrerebbe simile a quella di tante giovani donne che decidono di dedicare la propria esistenza a Cristo, ma questa suora polacca ci ha lasciato un’eredità di inestimabile valore. Nei suoi scritti sono riportati, ben dettagliati, tanti episodi in cui dialogava con Gesù Cristo, che spesso le si rivelava attraverso delle apparizioni.
Lui la definiva “mia segretaria” e le chiedeva di annotare e proclamare al mondo che ogni uomo, anche se peccatore, può, con fiducia, perseveranza e pentimento per le colpe commesse, attingere alla fonte della Divina Misericordia. Essa è come un fiume che scaturisce dal cuore stesso di Gesù e vuole inondare l’umanità intera, perché non rimanga schiava del peccato.
Una fede salda, un sereno abbandono nelle braccia del Cristo sono al centro del messaggio che la Santa aveva il compito di diffondere e testimoniare, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Scriveva nel suo “Diario”: “Quando mi resi conto dei grandi disegni di Dio a mio riguardo, mi spaventai per la loro grandiosità e mi sentii totalmente inidonea ad eseguirli, tanto che cominciai ad evitare i colloqui interiori con lui. Lo feci per umiltà, ma in breve mi accorsi che non era vera umiltà, ma una grande tentazione di Satana.”.
Il 22 febbraio del 1931, ebbe una visione che meglio spiegava in che modo avrebbe dovuto operare, perché il messaggio arrivasse lontano: “La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido … Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella poi nel mondo intero. (…) Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deva essere la festa della Misericordia.”.
In un altro passo Gesù le spiegava: “Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anima; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime … Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della mia misericordia, quando sulla croce il mio cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia.”.
La Divina Misericordia è ciò che, per immenso amore, muove il Signore verso l’uomo, quando ci si accosta con sentimenti puri a lui nella Confessione e nella Comunione, ma è anche l’atteggiamento che ognuno deve avere nei confronti del fratello: “Esigo da te atti di misericordia -Gesù a suor Faustina- che debbono derivare dall’amore verso di me. Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo … Ti sottopongo tre modi … : il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo è la preghiera … Anche la fede più forte, non serve a nulla senza le opere.”.
Il compito della giovane suora era chiaro: fondere la sua vita a quella di Cristo, trasformare la sua esistenza in un canale attraverso cui esprimere e rimarcare l’amore di Dio per l’uomo, non scindibile dall’amore vicendevole tra gli uomini: “Oh! Come tutto attira l’uomo verso la terra, ma una fede viva mantiene l’anima in una sfera più alta ed assegna all’amor proprio il posto che gli spetta, cioè l’ultimo.” -diceva la Santa.
La festa della Divina Misericordia venne istituita nel 2000 da Giovanni Paolo II (nato -lo ricordiamo- proprio nei luoghi in cui suor Faustina aveva operato) e cade sempre, come richiesto da Gesù stesso, nella Domenica in Albis, la Domenica dopo Pasqua.
Al culto della Divina Misericordia è legata anche la preghiera della Coroncina, che si recita alle 15:00 di ogni giorno, in tutto il mondo. E’ un modo per affidare al Signore tutti noi e soprattutto le anime bisognose di essere convertite, proprio dell’ora in cui Gesù muore in Croce, liberando la Misericordia dal suo petto squarciato.
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