Quest’anno la Pasqua sarà senza dubbio diversa, senza Gesù Eucarestia. A memoria degli storici, mai in Italia c’è stata una Pasqua senza Messa.
Non dobbiamo però avere timore: la Resurrezione di Gesù ci chiama alla Salvezza, donandoci coraggio e speranza, per una felicità vera nella nostra vita, qui e ora. La paura e la tristezza che questa emergenza porta con sé, e ha già prodotto nelle vite di quanti hanno perduto i propri cari, ci pone di fronte al mistero della sofferenza umana. Perché il Signore ha permesso questo male?
Alla domanda, ha provato a rispondere l’arcivescovo emerito di Caracas Jorge Urosa Savino. “Noi cristiani affermiamo con viva e ferma fede che “Dio è amore” (1 Gv 4,8). Nonostante la realtà del dolore, della morte, del male fisico e morale, proclamiamo che Dio ci ama e che ci ha creati per essere felici”.
Quello del dolore, infatti, è un mistero che si può comprendere solo se non stacchiamo mai il nostro sguardo dalla Croce di Gesù, “il Figlio di Dio fatto uomo per la nostra eterna redenzione, salvezza e felicità”, spiega il prelato. “Lui, essendo Dio, ha assunto la realtà umana in tutto, tranne il peccato (He 4:15), per accompagnarci, per darci l’esempio della forza di fronte alla sofferenza e renderla una fonte di redenzione, e per darci la speranza della risurrezione con la propria risurrezione”.
Infatti Gesù ci ha indicato che la morte è solo l’effetto del peccato del mondo, nato con il peccato originale e portato avanti dagli uomini con i loro peccati. “Questo è ciò che San Paolo ci insegna nella sua lettera ai Romani 5, 12-17. Il male morale, la malvagità, ha portato disordine, passioni e vizi, tristezza e angoscia nel mondo”, spiega il religioso.
Ma Gesù ha portato nella sua croce il peso della nostra sofferenza, ed è morto offrendo la Sua vita affinché i peccati dell’umanità possano essere espiati. Con la Sua Resurrezione, Gesù ha infine vinto il male e la morte. E quindi il diavolo e il peccato. Il Signore ha sconfitto la morta dopo essere diventato come noi, uomo. E questo è ciò che ricordiamo in occasione della Settimana Santa, in cui Gesù ci chiama alla vita, alla salvezza e alla gioia.
“Cristo sulla croce e poi risorto, vittorioso dal sepolcro, così ci ribadisce e ci assicura. Ecco perché, anche nel mezzo di questa crudele piaga globale, possiamo rafforzare la nostra fede – come ha esortato Papa Francesco il 27 marzo a San Pietro – e andare avanti con speranza. Uniti a Cristo possiamo superare tutte le difficoltà!”, ha spiegato l’arcivescovo.
Per questo, la risposta alle sofferenza del mondo, possiamo trovarla nell’amore che Gesù ha per ognuno di noi. Insegnandoci, attraverso la croce, la via della salvezza e della vita eterna.
Giovanni Bernardi
Fonte: lanuovabq.it
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