L’Adorazione Eucaristica è uno dei momenti più belli che un cristiano possa vivere.
Durante il quale sta a tu per tu con il Signore che è vivo e presente, e ci guarda, ci guarisce, ci rinnova il cuore.
Gesù sa sempre di cosa abbiamo bisogno, ma ci sono dei momenti durante i quali è Lui stesso ad avvicinarsi a noi, a starci vicino.
Adorazione Eucaristica: una particolarità
Il momento dell’Adorazione Eucaristica è, forse, il più importante e bello in assoluto. Quando si è lì, davanti a Gesù Sacramentato, si ha quasi l’impressione che il tempo si fermi e che, tutto intorno, non ci sia nient’altro se non la presenza di Gesù.
Il nostro cuore e il nostro animo sono completamente pervasi da Lui, e ci si perde anche nel guardarlo e nel contemplarlo. Molto spesso pensiamo anche: “Come posso io, peccatore, restare qui alla tua presenza?”.
Ci sentiamo come non degni di tutto questo. Ma il Signore non ci scaccia, anzi. Ci avvicina, ci guarda, ci scruta nel cuore, perché sa bene quanto abbiamo bisogno di Lui, anche senza proferir alcuna parola o preghiera.
Questo è, insieme alla Santa Messa, il momento durante il quale abbiamo la possibilità di stare con Gesù. Certo: Gesù è sempre con noi. Nel nostro cuore, nella nostra mente, accanto a noi nei momenti più difficili e quando ci sentiamo fragili o inadatti in certe situazioni. Lui non ci lascia mai soli.
Gesù “scende” tra noi e si fa vicino
Ma, se ci pensiamo però, nel silenzio più assoluto o, magari, accompagnati da canti di adorazione, quel momento si presenta come quello più intimo e riservato per ciascuno di noi per stare con Gesù. La cosa più bella è quando è il Signore a scendere verso di noi. In che modo? Quando il sacerdote, o il diacono, prendono Gesù Santissimo e, con l’ostensorio, lo portano alla pubblica venerazione delle persone.
Il sacerdote (o il diacono) passano fra i fedeli lì presenti in chiesa, e sostano per alcuni secondi davanti a ciascuno. In quel momento senti che Gesù ti sta prendendo per mano, è lì, ti da forza, coraggio e sostegno per tornare a casa tranquillo e stare in pace con te stesso. È il Signore, questa volta, che chiede di stare con te, è Lui che scende e a te si avvicina.
Quando ho visto “compiere” questo gesto, per la prima volta nella mia parrocchia, mi sono stupita ma, al tempo stesso, ne ho capito anche la necessità. È proprio Gesù che vuol stare sempre più vicino a noi, non lasciare mai la nostra mano. E, mi si permetta questa frase, quasi come a volerci “ringraziare” di esser stati lì con Lui, scende fra il popolo e ci stringe a sé ancora di più.
Un gesto semplice ma quello del sacerdote o del diacono, che ci fanno sperimentare così una maggiore intimità col Signore di cui abbiamo continuo bisogno, e tante volte non lo comprendiamo.
Grazie Gesù che hai scelto di stare con noi…nonostante tutto.