Questo Gesù è un provocatore
Io mi arrabbio, e Lui mi dice: Perdona!
Io ho paura, e Lui mi dice: Coraggio!
Io ho dubbi, e Lui mi dice: Fidati!
Io sono inquieto, e Lui mi dice: Seguimi!
Io faccio progetti e Lui mi dice: Metti da parte i tuoi, guarda i miei!
Io accumulo, e Lui mi dice: Lascia tutto!
Io voglio sicurezza, e Lui mi dice: Dona la tua vita!
Io penso di essere buono, e Lui mi dice: Non basta!
Io voglio essere il primo, e Lui mi dice: Cerca di servire!
Io voglio comandare, e Lui mi dice: Ascolta!
Io voglio comprendere, e Lui mi dice: Abbi fede!
Io voglio tranquillità, e Lui mi dice: Disponibilità!
Io voglio rivincita, e Lui mi dice: Guadagna tuo fratello!
Io metto mano alla spada, e Lui mi dice: Riconciliati!
Io penso alla vendetta, e Lui mi dice: Porgi l’altra guancia!
Io voglio essere grande, e Lui mi dice: Diventa come un bambino!
Io voglio nascondermi, e Lui mi dice: Mostrami la tua Luce!
Io voglio il primo posto, e Lui mi dice: Siediti all’ultimo!
Io voglio essere visto, e Lui mi dice: Prega nella tua stanza!
No! Proprio non capisco questo Gesù!
Mi provoca.
Era davvero un provocatore. E non solo. Sapeva mettere in crisi l’altro, con il suo linguaggio ma soprattutto con la sua opera. Il suo messaggio provoca. Smaschera i punti lacunosi e difettosi dell’uomo perché propone centri di interesse diversi. E’ un provocatore completo. Non come quelli di oggi che creano crisi e vogliono con i loro intenti destabilizzare le persone per poterle guidare secondo i loro interessi e non sanno offrire alternative. Gesù mette in crisi in vista di una soluzione diversa alla propria vita. E lo fa in modo disinteressato. Proprio perché libero, libero da tutti e per questo aperto a tutti, provoca in vista del bene degli altri.
L’uomo crea sempre qualcosa al di fuori di se stesso. Si forma immagini che siano gradite a lui e le adora. Diventano per lui dei veri idoli. Così fa anche con le persone. Crea degli idoli da gettare in pasto alla folla perché procurino ricchezza. Finché questi idoli reggono, e rendono, altrimenti li distrugge e ne crea degli altri.
Gesù smaschera gli idoli degli uomini.
Quando l’uomo fa di tutto per stare bene in salute o in situazione economica o nei rapporti di amicizie influenti, cerca delle sicurezze, dei punti di riferimento fissi dove ancorare la propria esistenza. Se la vita è un mare dove l’uomo è una piccola o grande imbarcazione che lo solca, non deve mancare un porto, anche piccolo, o una insenatura, dove gettare l’àncora e stare al sicuro. Nel fare questo, l’uomo manifesta la sua radicale insufficienza. Comprende che non basta a se stesso. Manifesta il bisogno di altro o degli altri.
Se ciò che cerca è qualcosa creato dalle sue stesse mani, è probabile che il suo ‘altro’ sia un idolo, un’immagine scorretta di ciò che veramente l’uomo ha bisogno. Egli inganna se stesso. Nasce la necessità che qualcuno lo aiuti a ritrovarsi nella giusta prospettiva di sé.
Gesù, così comprensivo con le debolezze occasionali dell’uomo, è estremamente severo con le false sicurezze a cui l’uomo si aggrappa. Ad uno ad uno abbatte gli idoli che adora e serve.
Il primo idolo dell’uomo: la ricchezza.
L’uomo da sempre ha bisogno delle cose per realizzarsi: proprietà, oggetti, denaro.
Ma quando la legge del profitto diventa una norma della propria vita, allora mi sorge un dubbio. Se vediamo la ricchezza come fonte di rigenerazione delle proprie sicurezze, la ricchezza genera ricchezza, allora ho timore a comprendere. Se poi l’uomo impegna la vita in modo sfrenato per ammassare ricchezza per avere garanzie di vita, allora penso che qualcosa di distorto si è inserito nel sistema. In questi casi, Gesù vede nella ricchezza un falso idolo, un idolo dai piedi d’argilla.
Per far comprendere a tutte quelle persone che continuamente lo circondano e lo seguono, non si sa se volentieri o interessati, racconta loro una parabola:
“«Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. [17]Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? [18]E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. [19]Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. [20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? [21]Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio»”. (Luca 12,16-21).
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